Speciale Lifestyle
H-Farm International School, viaggio nella realtà veneta premiata negli Usa

La vendetta di Nannini è considerata una delle pagine del motorsport più leggendarie di sempre, una vicenda che all'epoca divise in due l'opinione pubblica, gli esperti e i fan. Rivista oggi fa un po' nostalgia pensare che certi tipi di piloti, purtroppo, non esistono più.
Se siete fra coloro secondo cui una sportellata o un contatto durante una gara siano cose che vi fanno strabuzzare gli occhi allora dovreste cambiare pagina, ma se invece amate il motorsport inteso come grinta, determinazione, spettacolarità e perchè no, anche qualche manovra azzardata, allora siete nel posto giusto e potete godervi la “vendetta di Nannini”.
Lo scenario è quello del 1994 e del DTM, il campionato turismo tedesco. L'Alfa Romeo 155 V6 Ti aveva vinto in casa dei tedeschi l'anno precedente, un vero e proprio smacco, e la casa di Arese stava per ripetersi anche 29 anni fa. Peccato però che sulla propria strada verso il titolo, Alessandro Nannini incontrò il tedesco Roland Ash a bordo della Mercedes ufficiale.
Si correva sul circuito di Singen, in Germania, percorso cittadino di metà anni '90, caratterizzato da un tornantino molto stretto. Proprio in quel punto, a cinque giri dalla fine, Ash su Mercedes Classe C decise di tamponare leggermente il pilota italiano, che nel frattempo era in lotta per il titolo con Klaus Ludwig, compagno di Ash. Il risultato fu che Nannini andò in testacoda e alla fine Ludwig si laureò campione tedesco.
Ma il bello doveva ancora venire visto che il talento ex Benetton, conscio che ormai per lui non vi erano più possibilità di diventare campione DTM, tornò ai box, si fece cambiare le gamme, e una volta rientrato in pista andò alla ricerca proprio di Ash, come uno squalo che punta la sua preda.
Recuperato il terreno perduto, alla prima occasione buona l'alfista tamponò violentemente il tedesco, facendolo finire fuori strada. La vendetta di Nannini era servita, decisamente calda, visto che dopo il botto l'Alfa 155 del senese divenne inservibile, incendiandosi e costringendo il pilota al ritiro.
“Non è che mi sono arrabbiato con Asch così, il problema era che era già la seconda volta”, ha raccontato Nannini durante alcune interviste negli anni successivi. “Asch quella volta mi colpì due volte. Succede nel mondo delle corse di subire una sportellata a 200/250 km/h ma Asch mi fece davvero incaz*are. Ricevette chiaramente un ordine di scuderia dal box Mercedes. Il direttore di gara dopo ci chiamò e ci tranquillizzò. Ero molto arrabbiato, non puoi colpirmi in un punto così lento e mandarmi in testa coda. Quando smontai dalla macchina ero arrabbiato ma non pentito, avevo fatto solo il mio dovere. Io volevo rincorrerlo a piedi, non ero a posto di testa. Mi feci anche male e ne feci a lui. L’intervento di Asch mi fece perdere il campionato con una ruotata a 10 km all’ora In gara è giusto tirare ruotate ma bisogna tirarle bene. In gara siamo cattivi, al di fuori siamo amici”.
Una scena, quella di Nannini, che a molti ha ricordato il film Day of Thunder del 1990 con Tom Cruise: sbattuto fuori, si fece cambiare le gomme e tornato in pista andò dritto contro l'avversario, tamponandolo violentemente. E a proposito dell'attore americano, lo sapevate che Tom Cruise è finito sulla lista nera di Bugatti?
Altri contenuti per Il Mondo delle Auto
Contenuti più Letti