L'ultimo update della Tesla Model 3 risolve i problemi delle batterie LFP

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Il canale YouTube Nextmove è stato molto rapido nel riferirci i problemi tecnici i quali hanno afflitto le Tesla Model 3 prodotte in Cina e dotate di batterie con tecnologia LFP (litio-ferro-fosfato), le quali a temperature estremamente rigide non restituivano informazioni precise sul range e non si caricavano come avrebbero dovuto.

Dopo l'aggiornamento over-the-air appena rilasciato da Tesla, Nextmove non ha perso un secondo e ha deciso di ritestare la vettura a batteria per provare a capire se le problematiche fossero effettivamente state risolte tramite un "semplice" aggiornamento a distanza.

Secondo Nextmove i nuovi proprietari della berlina di Fremont possono dormire sogni tranquilli: il freddo dei nostri inverni non riuscirà più ad intaccare l'efficienza delle celle della vettura. La miglioria più importante concerne di sicuro la velocità di ricarica. Le batterie LFP possono tranquillamente sostenere una potenza di 160 kW a lungo, e dopo 15 minuti alla colonnina la Model 3 agguanta metà del suo range.

E' possibile che il team californiano abbia aggiustato le temperature di funzionamento in fase di ricarica, e Nextmove ha potuto mettere sotto torchio il proprio esemplare sull'Autobahn per lanciarlo a 200 km/h senza riscontrare alcun problema.

Adesso il brand deve solo sistemare la comunicazione dell'autonomia residua, in quanto verso la fine del processo di ricarica è passata dal 7 al 100 percento a display senza mostrare le percentuali intermedie. Questo accade soprattutto quando si collega la macchina alla colonnina mentre la percentuale residua è inferiore al 50 percento, ma può anche crollare improvvisamente spaventando il conducente in merito al range effettivo.

Gli sforzi degli ingegneri Tesla sono quindi palesi, pertanto ci aspettiamo che nel corso delle prossime settimane riescano a pulire ogni imprecisione attualmente in essere. Ai clienti residenti nei Paesi europei verranno consegnate con probabilità crescenti sempre più Model 3 provenienti dalla Cina, ma se il produttore sarà in grado di migliorarle, costoro avranno sempre meno ragioni per odiare le batterie LFP.

La speranza è riposta nelle nuove celle 4680, che nei prossimi mesi provvederanno a incrementare in modo sensibile le prestazioni dei veicoli di Elon Musk.