Truffe sul chilometraggio: i km percorsi registrati in fase di revisione

Truffe sul chilometraggio: i km percorsi registrati in fase di revisione
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Qualsiasi dispositivo meccanico o elettronico si può manomettere. Lo sanno bene i furbetti del contachilometri, che spesso - nella rivendita di auto usate - truccano il chilometraggio di un veicolo per accrescerne il valore. Tutto questo sta per finire grazie a una nuova certificazione.

In fase di revisione, a ogni auto sarà certificato anche il suo chilometraggio. Questa verifica spetta a chi esegue materialmente la revisione, come scritto dalla Motorizzazione nella circolare 26868 del 30 ottobre 2018. Di questa nuova certificazione si parla dallo scorso maggio, quando la regola era stata inserita nel Decreto Dirigenziale 211.

Oggi esce dunque dalla fase di test e diventa pienamente operativa, con il chilometraggio rilevato in fase di revisione disponibile direttamente sul portale dell'automobilista - ovviamente a partire da questo novembre, non esistono dati precedenti al 20 maggio 2018 in ogni caso. Tutti i rilievi eseguiti fra la fine di maggio e fine ottobre avranno valenza puramente indicativa, mentre da oggi si potrà utilizzare il chilometraggio rilevato come prova.

A confermare il rilievo dev'essere lo stesso automobilista, che deve controfirmare la domanda di revisione o il modello TT2100. Dal 19 novembre 2018, nel caso in cui il proprietario dovesse essere assente in fase di revisione, dovrà fornire una delega per la controfirma del chilometraggio. Se per qualche motivo il contachilometri richiede una sostituzione o una riparazione, bisognerà firmare una dichiarazione in cui si attesta l'installazione del nuovo dispositivo, fornire il chilometraggio precedente e sommarlo al nuovo. Si spera ovviamente che questa nuova norma preservi le attuali truffe..