
Le tre leggendarie Alfa Romeo B.A.T. saranno battute all'asta

Nessun limite se non la fantasia, sono molte le concept car che hanno conquistato un posto nella storia dell'automobilismo senza essere mai prodotte in serie, tra di esse non si può non citare le tre Alfa B.A.T., pura avanguardia, una trilogia che trasforma l'automobile in scultura cinetica.
Le loro linee aerodinamiche provengono dalla matita di Franco Scaglione, dapprima designer presso Pininfarina e poi punta di diamante della Carrozzeria Bertone. Nel 1952 arrivò la Abarth 1500 Biposto, che rese evidente la volontà di Scaglione nell'esplorare il tema dell'aerodinamica. Dai principi fondamentali visti nella 1500 Biposto derivarono le tre Alfa Romeo B.A.T.: Berlina Aerodinamica Tecnica.
Partiamo dalla B.A.T. 5 del 1953, la vettura verniciata in grigio scuro. L'anteriore appare estremo, con un'ampissima presa d'aria doppia che porta aria direttamente al radiatore. La parte centrale del cofano è dominata da un "naso" sporgente. Le ruote sono carenate e la presa d'aria laterale, necessaria per far fuoriuscire l'aria dei freni, da carattere a tutta la fiancata. Spettacolari le pinne, lievemente curvate verso l'interno, supportate da una pinna centrale il cui ruolo è stabilizzare il flusso d'aria. Presentata al Salone di Torino nel 1953, la B.A.T. 5 è basata, come le due sorelle, sulla meccanica dell'Alfa Romeo 1900.
L'anno successivo, sempre a Torino, arriva l'evoluzione: la B.A.T. 6, la vettura blu. I principi del design sono i medesimi, con prese d'aria anteriori più sottili e pinne ancora più estreme. Il risultato è un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,19 Cx; stupefacente considerando che vetture moderne con la massima efficienza aerodinamica, come il crossover elettrico Tesla Model X, si fermano a 0,24 Cx.
Nel 1955 la trilogia si concluse con la B.A.T. 9d (l'auto argento delle foto), un'interpretazione meno pepata e "più stradale" dei capisaldi di Scaglione, voluta anche da Alfa Romeo che cercava un concept più rappresentativo per il marchio e più pratico nell'uso quotidiano. La B.A.T. 9d ha pinne più piccole, fari carenati ai lati dei parafanghi e lo scudo Alfa preso in prestito dalla Giulietta di produzione (particolarmente apprezzata dai collezionisti nella variante Giulietta SZ curata da Zagato).
Le tre leggendarie B.A.T. saranno l'oggetto del desiderio nell'asta curata da RM Sotheby's che si svolgerà il 28 ottobre. Si tratterà di un lotto unico: le tre vetture verranno vendute insieme. Siamo sicuri che i collezionisti più esigenti al mondo si sfideranno a colpi di rialzi per tre delle concept car più belle e significative mai realizzate. (immagini Ron Kimball © 2020 RM Sothebys)
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