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Tesla vuole imporre il suo standard di ricarica? La CharIN risponde 'No grazie'
A metà novembre vi abbiamo raccontato di come Tesla stia lavorando a un sistema di ricarica a 900 kW e 1.000 V per i suoi Supercharger del futuro, anche se tutto ciò richiede un compromesso: adottare un connettore proprietario Tesla a discapito dell'attuale CCS Combo 2.
Dopo circa un decennio di confusione, fra cavi proprietari Tesla, connettori CCS Combo 1, CCS Combo 2 e CHAdeMO, finalmente il mondo sembrava essere arrivato a un accordo comune: il CCS Combo 2 sarebbe stato lo standard per la ricarica DC, in Europa ma anche in America e in Asia, anche se in questi due continenti esistono ancora delle sacche di resistenza. Nonostante questo Tesla a fine 2022 ha riprovato a sovvertire lo stato delle cose, aprendo il suo connettore proprietario a tutti - con Aptera che ha già adottato il nuovo connettore Tesla in Nord America.
In molti hanno iniziato a ragionare sull'adozione dello standard Tesla NACS su tutte le vetture elettriche, ora però arriva la risposta della CharIN (Charging Interface Initiative), secondo cui uno standard esiste già ed è il CCS, il mondo dunque non ha bisogno di cambiare tutte le carte in tavola in favore di Tesla. L'associazione CharIN esiste ormai dal 2015 e da allora ha lottato per far adottare agli EV uno standard di ricarica comune, che come detto alla fine è stato il CCS (Combined Charging System) di seconda generazione. Anche Tesla fa parte di questa associazione, infatti sulle vetture cinesi ed europee di Elon Musk c'è proprio il connettore CCS, non il NACS. Il magnate californiano però non ha mai gradito fino in fondo questo standard e lo si capisce bene da questo suo nuovo attacco frontale.
La CharIN però ha le idee chiare e ha anche stilato una lista di Pro per cui il CCS dovrebbe rimanere uno standard: a oggi è utilizzato su oltre 50 modelli mentre il Tesla NACS solo su 4, il CCS è già presente in oltre 60.000 stazioni di ricarica in tutto il mondo mentre i Supercharger NACS sono 40.000, è stato scelto con successo da Audi, BMW, Daimler, Ford Motor Company, General Motors, Honda, Hyundai, Kia, Lucid, Lotus, Mazda, MAN, Mercedes-Benz, Navistar, New Flyer, Nikola, Nissan, PSA Groupe, Proterra, Renault, Rivian, Scania, Stellantis, Subaru, Suzuki, Tata Motors, Tesla, Toyota, Volvo e Volkswagen che hanno fatto investimenti per sostenere il CCS.
Ricordiamo inoltre che il CCS Combo 2 integra perfettamente anche un connettore di Tipo 2, è dunque un connettore che si può utilizzare anche con colonnine AC, mentre lo standard Tesla è unico e in Europa sarebbe un disastro in questo preciso momento storico - dove anni di sforzi verrebbero vanificati per ricominciare tutto da zero. Vedremo se Elon Musk si arrenderà all'evidenza...
FONTE: InsideEVs
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