Tesla, trapelati 100 GB di dati segreti: emerge il 'lato oscuro' dell'azienda di Elon Musk

Tesla, trapelati 100 GB di dati segreti: emerge il 'lato oscuro' dell'azienda di Elon Musk
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Rischiano di mettere nei guai Tesla i 100 gigabyte di dati segreti della stessa azienda, che sono stati pubblicati online negli scorsi giorni dal quotidiano tedesco Handelsblatt: fra freni che si attivano da soli, migliaia di richiami e veicoli impazziti, il quadro che è emerge non è dei migliori.

Vi abbiamo già raccontato come Tesla Model Y sia diventata l'auto più venduta al mondo e in come soli 11 anni Tesla abbia surclassato le case automobilistiche mondiali ma se da una parte fioccano le belle notizie, dall'altra ci sono anche delle nuove per certi versi preoccupanti.

Nei 23mila file ottenuti da Handelsblatt emergono problemi avvenuti in Asia, Stati Uniti ed Europa fra il marzo 2015 e lo stesso periodo dell'anno 2022, che fanno chiaramente capire come l'Autopilot di Tesla abbia bisogno ancora di tempo prima di risultare impeccabile.

Una situazione che secondo Wired potrebbe mettere l'azienda di fronte a nuove pressioni da parte delle autorità di regolamentazione visto che le stesse potrebbero decidere di esaminare i documenti emersi per dimostrare eventuali inganni o comunque problemi mai comunicati.

Un leak che tra l'altro potrebbe anche far aumentare il malumore fra gli investitori di Tesla, già preoccupati per via del fatto che l'azienda abbia perso profitti negli scorsi mesi a causa del taglio di prezzi voluto da Musk.

Eppure, nonostante il resoconto choc emerso dai documenti, gli analisti non sembrano affatto stupiti: "Per la maggior parte di noi che ci occupiamo di Tesla da un decennio, tutto questo non è così sorprendente, e probabilmente non lo è nemmeno per la maggior parte dei clienti di Tesla", commenta Matthias Schmidt, analista automobilistico indipendente di Berlino.

In totale Tesla avrebbe registrato 339 incidenti mortali di cui 33 legati al sistema di Autopilot e secondo Schmidt “Elon Musk accetta la morte dei conducenti come una conseguenza dell'avanzamento della tecnologia", dichiarazioni da cui ovviamente prendiamo le distanze. Tra l'altro Wired ha interpellato Musk ma non ha voluto commentare tale articolo ne tanto meno le accuse di Schmidt.

Ferdinand Dudenhöffer, direttore del Center for Automotive Research di Duisburg, in Germania, aggiunge: "Musk ha migliaia di bit di informazioni, di reclami dei clienti, e allo stesso tempo dice alla gente che è il miglior prodotto al mondo. Non dovrebbe più essere l'amministratore delegato e guidare Tesla". Poi spiega: "Non dovrebbe più essere l'amministratore delegato e il capo Tesla - aggiunge Dudenhöffer – perché continua a commettere errori su errori".

Rincara la dose Håkan Lutz, fondatore e amministratore delegato dell'azienda di mini-mobilità EV Luvly:Anche per marchi affermati come Tesla, conquistare la fiducia dei consumatori è fondamentale. Le mancanze continue in termini di sicurezza e i ritardi nella produzione stanno portando i clienti a chiedersi se i veicoli a guida autonoma saranno mai una realtà, e i ritardi del Cybertruck, che è stato annunciato quattro anni fa, non stanno aiutando all'azienda a infondere fiducia".