I Tesla Semi faranno uso di potentissimi caricatori appositi: i Megacharger

I Tesla Semi faranno uso di potentissimi caricatori appositi: i Megacharger
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A quanto pare Tesla starebbe già lavorando con produttori di terze parti per installare in gran parte degli Stati Uniti un'infrastruttura di ricarica sviluppata appositamente per i suoi enormi Tesla Semi: la nuova tecnologia prenderà il nome di Megacharger.

Al momento le stazioni di ricarica Tesla dalle colonnine più potenti, le Supercharger V3, erogano possono erogare un massimo di 250 kW istantanei. Per soddisfare le esigenze dei proprietari di Model 3, S, X e Y (e magari anche dell'imminente Cybertruck) si tratta di numeri più che sufficienti, ma evidentemente il gigantesco pacco batterie del Tesla Semi richiede soluzioni altrettanto fuori scala.

L'esistenza dei "Megachargers" è già stata confermata nel 2017, quando Elon Musk presentò al mondo il suo Tesla Semi, ma a tre anni di distanza il piano resta ambizioso, ed è appena agli inizi. La compagnia californiana vuole arrivare ad una tecnologia capace immettere nelle batterie un'autonomia di 650 chilometri in un tempo di 30 minuti senza andare a pesare troppo, a livello economico, sulle aziende della logistica. Al tempo fu stimato che Tesla stesse pianificando di costruire una stazione di ricarica con una potenza massima di 1 MW.

Allo stato attuale delle cose i primi prototipi del Semi sono già in fase di test (e non solo) sulle strade pubbliche statunitensi, ma sono costretti ad usare le stazioni Supercharger già esistenti. Se il brand vuole garantire l'operatività di numerose stazioni Megacharger prima della commercializzazione del Semi, dovrà sbrigarsi.

Ecco le parole di Jerome Guillen, l'uomo a capo del progetto Tesla Semi:"Stiamo proseguendo nello sviluppo del Semi. In particolare, riguardo i Megachargers, abbiamo capito che una potenza di 350 kW circa, sufficiente per le autovetture, non sarà abbastanza per il Semi. Stiamo cercando qualcosa di molto più potente, la quale potrà garantire ricariche ottimali durante le soste del Semi fra una destinazione e la successiva. In modo tale che non ci siano tempi morti creati dalla ricarica del Semi."

In seguito Guillen si tiene sul vago, ma rende chiari gli sforzi del team per assicurare ai consumatori un'infrastruttura adeguata. Secondo uno studio i Tesla Semi invaderanno gli Stati Uniti a decine di migliaia di esemplari entro pochi anni, e dal nostro canto speriamo che il brand non si faccia trovare impreparato. In chiusura vogliamo rimandarvi al pensiero di Bill Gates circa l'efficienza dell'autoarticolato Tesla:"La propulsione elettrica non è adatta ai tir".