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Tesla e le celle 4680: un'analisi termica dimostra una soluzione unica
Durante il Tesla Battery Day, tenutosi la scorsa settimana, la casa automobilistica californiana ha parlato delle nuove celle delle batterie proprietarie, le quali porteranno in dote delle migliorie relative all'efficienza e quindi all'autonomia per singola carica dei veicoli i quali le monteranno.
Due giorni fa è poi saltato fuori che già da molti mesi Tesla stia impiegando queste celle in via sperimentale tramite dei prototipi di Tesla Semi, e adesso i colleghi di InsideEVs hanno voluto vederci chiaro tramite l'analisi di un ingegnere specializzato nei trasferimenti di calore.
Dall'analisi emerge che le celle 4680 farebbero uso di una soluzione di raffreddamento integrata nel corpo principale della batteria, e non della classica serpentina esterna. Quest'ultimo sistema è largamente impiegato da molti anni, ma ha i suoi chiari limiti: incrementando il diametro della cella aumenta in modo netto anche la quantità di calore da espellere, e in modo ampiamente superiore rispetto a quanto lo si possa gestire a livello superficiale. Pertanto, durante il Tesla Battery Day, la compagnia parlò di una resistenza interna alla cella in grado di ottenere migliori prestazioni in fase di raffreddamento.
Senza scendere in tecnicismi di ardua digestione, il cambiamento consiste nel passaggio dal classico raffreddamento della superficie laterale a quello derivante dall'espulsione del calore a partire dalle due superfici piane della cella, quella superiore e quella inferiore. Questo porta all'eliminazione completa delle serpentine, per cui è possibile impilare le batterie con una densità maggiore diminuendo lo spazio occupato per capacità, e migliorando l'efficienza generale del sistema.
All'atto pratico potrebbe trattarsi di un miglioramento sostanziale, che non vediamo l'ora di poter toccare con mano attraverso l'imminente commercializzazione del primo autoarticolato completamente elettrico della società: il Tesla Semi. A proposito di quest'ultimo, qualcuno ha appena scattato una foto ad un prototipo, il quale trasportava delle Model 3 in giro per gli Stati Uniti. Degli analisti hanno appena pubblicato uno studio che arriva alla seguente conclusione: i Semi invaderanno il Nord America con decine di migliaia di unità in pochi anni.
FONTE: insideevs
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