Uno studio sostiene che i sistemi ADAS hanno ancora gravi lacune in certe situazioni

Uno studio sostiene che i sistemi ADAS hanno ancora gravi lacune in certe situazioni
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L’introduzione dei sistemi avanzati di assistenza alla guida, detti anche ADAS, sono una vera manna da cielo in termini di sicurezza sulle strade e a bordo delle proprie vetture. Sono sempre più diffusi e presenti anche su modelli economici, quando prima era appannaggio solo dei mezzi d’alta gamma, eppure gli ADAS hanno ancora gravi lacune.

La “denuncia” arriva da uno studio condotto dall’AAA, un’associazione americana che fornisce assistenza stradale, viaggi, sconti, servizi finanziari e assicurativi per migliorare il viaggio di vita di 62 milioni di membri in tutto il Nord America, di cui 56 milioni negli Stati Uniti.

L’AAA ha infatti intrapreso un test su un gruppo di veicoli di diversi brand, tra i quali figuravano Tesla, Hyundai e Subaru, tutti equipaggiati con sistemi di guida semi-autonoma di Livello 2 (a proposito, ecco una classifica della auto più sicure del 2022). Su un percorso privato, l’associazione ha voluto testare il diverso comportamento dei sistemi ADAS quando ci si trova di fronte un’auto che viaggia molto lentamente nella propria corsia, e quando invece ci si trova di fronte un’auto che procede nel senso opposto.

Nel primo caso, tutti i 15 test svolti hanno avuto esito positivo, con le auto che sono state in grado di rallentare o fermarsi in tempo per evitare la collisione e quindi l’incidente. Nella seconda situazione invece, sebbene l’AAA abbia specificato che si tratti di un caso indubbiamente più raro, nessuno dei 15 test svolti è andato a buon fine.

L’associazione ha svolto poi altri test che coinvolgevano i ciclisti e anche qui hanno evidenziato come il sistema ADAS sia pressoché infallibile quando ci si trova in coda ad una bicicletta, mentre la situazione si capovolge quando la bici si trova ad attraversare la strada perpendicolarmente alla corsia di marcia: in questo caso la collisione avviene per il 33% delle volte.

"Sebbene possa essere incoraggiante che questi sistemi di guida abbiano individuato con successo auto e ciclisti che si muovono lentamente nella stessa corsia, l'impossibilità di individuare un ciclista che attraversa o un veicolo in arrivo è allarmante", ha affermato Greg Brannon, direttore dell'ingegneria automobilistica di AAA. "Un incidente frontale è il più mortale e questi sistemi dovrebbero essere ottimizzati per le situazioni in cui possono aiutare di più”.

Per questo motivo l’AAA consiglia di utilizzare sempre la massima prudenza alla guida, perché è vero che questi sistemi aiutano alla guida e possono prevenire alcune tipologie di incidenti, ma non bisogna affidarsi a loro ciecamente, perché al momento sono tutt’altro che perfetti.