Stellantis, la riduzione dei costi aziendali fa crollare il numero di bagni

Stellantis, la riduzione dei costi aziendali fa crollare il numero di bagni
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Con l'arrivo del Gruppo Stellantis, nato dalla fusione di FCA e PSA, gli stabilimenti italiani sono sotto attento esame, anche a causa dei costi più elevati rispetto ad altri paesi dove il gruppo opera, come ad esempio Francia e Spagna.

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha promesso di non tagliare posti di lavoro e di non chiudere stabilimenti in Italia, ma al tempo stesso ha assicurato oltre 5 miliardi di risparmio annuale. Non è un caso che Tavares abbia parlato di riorganizzazione a fine febbraio. I primi sussulti di riorganizzazione arrivano da un report di Giulio Piovaccari, pubblicato su Reuters. I sindacati hanno riferito un calo dei servizi igienici nello stabilimento di Mirafiori di Torino. Là dove si assembla la Nuova 500 Elettrica ora ci sono meno bagni, meno turni di pulizia, sono cambiate le temperature all'interno degli edifici e sono stati rivoluzionati i servizi di trasporto. A denunciare l'accaduto è Davide Provenzano della FIM-CISL (Federazione Italiana Metalmeccanici), che ha commentato: “questo succede durante il Covid-19, quando il numero dei bagni a disposizione dovrebbe aumentare, invece che essere ridotto”.

Nicola Manzi della Uilm stima una riduzione dei servizi di pulizia di circa il 35% nello stabilimento di Atessa, sito dove Stellantis costruisce veicoli commerciali - come ad esempio il Fiat Ducato - e camion. Secondo Edi Lazzi di Fiom sono provvedimenti nati dalle gestioni locali, senza essere parte di una strategia più vasta pensata dai piani alti di Stellantis.

Anche a Melfi i sindacati sono preoccupati, secondo un comunicato del sindacato USB l'arrivo di Stellantis ha accelerato una crisi preesistente. Avremo maggiore chiarezza sul futuro delle fabbriche italiane quando Tavares presenterà il nuovo piano industriale, evento che verosimilmente avverrà a fine 2021 o inizio 2022.