La spregiudicata Renault Clio V6: al posto dei sedili posteriori vi era un motore da 3L

La spregiudicata Renault Clio V6: al posto dei sedili posteriori vi era un motore da 3L
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Fra le vetture più spregiudicate della storia recente non si può non menzionare la Renault Clio V6. A marzo 2001 l'azienda francese presentò al grande pubblico una delle auto senza dubbio più cattive ed esagerate degli ultimi 30 anni nel comparto delle piccole.

Dopo la Clio Williams, che insieme alla Saxo VTS e alla 106 Rallye dominava gli anni '90, Renault decise di proporre per i palati più fini una nuova versione ultra sportiva della sua Clio, ma questa volta esagerando.

Se infatti la Williams era molto potente ma esteticamente tutto sommato richiamava il modello di serie, con la V6 si concretizzò un progetto folle, di fatto un'auto da corsa per la strada di tutti i giorni.

La prima versione della super Clio venne mostrata alla fine degli anni '90, precisamente al Salone di Parigi del 1998, un'auto che derivava direttamente dalle Clio utilizzate per il V6 Trophy, campionato monomarca. La produzione venne avviata ufficialmente nel 2000, prima in Svezia e poi presso lo stabilimento Alpine in Normandia.

La Clio V6 era esagerata in tutto, a cominciare dal motore, che era ben visibile in quanto montato al posto dei sedili posteriori: perchè in fondo cosa ci servono due posti dietro quando possiamo alloggiarci un maxi propulsore?

Il motore era un 3.0 ESL, un tre litri aspirato con una potenza da ben 230 cavalli, più di 7.000 giri al minuto e una coppia da 3.000 Nm che veniva erogata già a metà contagiri. Una potenza che permetteva una velocità massima di 250 km/h mentre i 100 km venivano raggiunti in soli 6,5 secondi.

Il suo vero tallone d'Achille, come ricorda anche Quattroruote, fu però la maneggevolezza. Nonostante la vettura fosse molto compatta, con un body kit “vergognoso” e cerchi in lega OZ da 17 pollici, la Clio V6 era davvero complicata da mantenere in strada ad alte velocità, di conseguenza nel 2002 Renault decise di presentarne la Phase II con un passo più lungo e una carreggiata più larga, quindi nuove sospensioni e barre antirollio maggiori.

Vennero montate anche della “scarpette” più grandi, delle Michelin 205/40 e 245/40, e così facendo quella cattivella della Clio venne domata. Nel frattempo era stata aumentata anche la potenza, arrivando a 255 cavalli e fermando il cronometro a 5,8 secondi per raggiungere i 100.

All'epoca la Clio costava poco meno di 40mila euro mentre oggi può valere anche 50/60mila euro a seconda dei chilometri percorsi e dello stato generale della vettura. Renault Clio ha di recente festeggiato i 30 anni di storia, chissà che a breve non venga proposta in qualche nuova edizione speciale anche se al momento non vi è nulla in programma in via ufficiale.