Sequestro patente: decorre a partire dall'incidente o dalla condanna? Cassazione risponde

Sequestro patente: decorre a partire dall'incidente o dalla condanna? Cassazione risponde
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Un uomo della Provincia di Trento aveva presentato ricorso davanti al Tribunale di Pace di Rovereto: dopo un incidente gli era stata ritirata la patente, poi la condanna e il ritiro del documento per tre anni, a partire dalla data di sentenza in giudicato. Per l'uomo i tre anni dovevano decorrere dalla data dell'incidente. La Cassazione risponde.

Guida in stato di ebbrezza, e scatta il ritiro della patente. In caso di incidenti segue normalmente il processo, che può andare avanti anche per mesi, se non anni. Da quando decorre la durata del ritiro della patente? Dalla notifica del ritiro, o dalla data dell'incidente, che normalmente coincide con il ritiro del documento di guida?

Così recitava l'appello presentato dall'uomo di Trento:

"illegittimamente il Commissariato aveva fatto decorrere il provvedimento di revoca della patente dalla data di notifica del provvedimento stesso (5/9/2014), anziché da quella del ritiro della patente (15/12/2013)". Un gap di quasi nove mesi, dunque.

La Cassazione ha dato ragione alle forze dell'ordine, introducendo un importante precedente:

"Il provvedimento di revoca non viene in esistenza prima che il Giudice Penale lo pronunci: e logicamente, il suo procedimento di applicazione da parte della competente autorità amministrativa non può iniziare prima che la sentenza penale sia passata in giudicato. La revoca della patente, dunque - conclude la Suprema Corte - è pertanto un atto ad efficacia istantanea adottabile dell'autorità amministrativa solo una volta che la sentenza penale di condanna sia, appunto, passata in giudicato"

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