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Gli scienziati si inventano batterie migliori grazie al mais e alle patate
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Una grande rivoluzione nella tecnologia delle batterie è la "next big thing" secondo tantissimi ricercatori e osservatori del settore tecnologico. Ma il fatto che queste possano sfruttare il mais o le patate per il funzionamento è assolutamente sorprendente per un profano.
Attualmente le batterie soffrono di rigonfiamenti e deformazioni eccessive in fase di carica e scarica. Questo prova ogni volta piccoli danni, che però col tempo danneggiano la struttura delle celle e ammazzano le batteria. Alcuni scienziati del Korea Institute of Science and Technology (KIST) potrebbero aver risolto il problema tirando dentro patate e mais.
Il team di ricerca è capitanato dal dottor Hun-Gi Jung, che ha deciso di dissolvere amido di mais e di patata nell'acqua e il silicio nell'olio (non sappiamo che tipo di olio). I due composti sono stati poi miscelati e riscaldati, o più precisamente, fritti. Questo ha permesso di produrre un composto al carbo-silicio che fissa fortemente gli atomi di carbonio e quelli del silicio.
Certo questo piatto non pare molto appetibili, ma alle batterie sembra piacere molto. L'anodo al silicio risultante infatti pare non espandersi durante i cicli di carica e scarica. Secondi i ricercatori il materiale manterrebbe una capacità praticamente perfetta per i primi 500 cicli. E non sono le uniche buone notizie.
Il materiale usato più spesso per gli anodi è la grafite. Il silicio possiede una capacità di stoccaggio energetico 10 volte maggiore rispetto alla grafite, e il nuovo anodo al silicio permette di ricaricare la batteria fino all'80 percento della sua capacità massimale in appena 5 minuti. Inoltre possiede una capacità di ricarica più di quattro volte superiore rispetto alla grafite: 360 mAh/g contro 1.530 mAh/g.
Risultati straordinari che potrebbero prevenire anche le lunghe attese davanti alle colonnine di ricarica, che hanno assistito di recente ad atti non proprio corretti. Per concludere vi rimandiamo a un nuovo studio, che sostiene il raggiungimento dei 2.500 chilometri di autonomia per le batterie alluminio-aria.
FONTE: insideevs
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