Rupert Stadler, l'ex CEO di Audi rischia fino a 10 anni di carcere

Rupert Stadler, l'ex CEO di Audi rischia fino a 10 anni di carcere
INFORMAZIONI SCHEDA
di

Rischia di restare a lungo dietro le sbarre l'ex CEO di Audi, Rupert Stadler, e se ciò avvenisse sarebbe il primo alto dirigente del mondo dell'automotive a venire condannato nell'ambito del famoso scandalo denominato Dieselgate.

Nel 2015 il gruppo Volkswagen falsificò le emissioni dei suoi veicoli di modo da poterli omologare, dando vita appunto ad uno scandalo senza precedenti nel settore delle automobili.

La svolta è giunta di fatto nelle scorse ore, quando un tribunale di Monaco ha espresso la propria valutazione preliminare certificando l'accusa di frode nei confronti di Stadler e di altri due imputati, leggasi l'ex dirigente di Audi Wolfgang Hatz e l'ingegnere Giovanni Pamio.

Per il trio si potrebbero quindi aprire le porte del carcere stando a quanto specificato da Autonews, ma non è da escludere la sospensione in caso di piena confessione. Secondo il regolamento che vige al momento in Germania, il reato di frode è punibile con una reclusione di massimo di dieci anni, ma la pena riguardante l'ex numero uno di Audi e gli altri due imputati, si conoscerà solamente nei prossimi mesi.

Stando ai pubblici ministeri che accusano il trio, i due ingegneri Hatz e Pamio avrebbero manipolato i motori diesel per fare in modo che venissero rispettati i valori di emissione sul banco di prova, ma sulla strada i numeri erano differenti. Stadler, invece, sarebbe sotto accusa per non aver bloccato la vendita delle auto con i dati manipolati una volta che lo scandalo fosse stato scoperto.

Nei confronti del gruppo erano state sollevate anche le accuse di coinvolgimento indiretto nella falsificazione di documenti e pubblicità ingannevole legata ai falsi livelli di inquinamento delle auto, ma sono cadute.

Rupert Stadler era stato arrestato dalla polizia tedesca nel 2018 quindi in seguito rilasciato. Lo scorso mese di aprile erano stati scoperti in Italia dei dispositivi per abbassare le emissioni diesel e si era temuto un nuovo dieselgate