Roma verso il referendum: come si vota sul destino di ATAC

Roma verso il referendum: come si vota sul destino di ATAC
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Su Roma c'è aria di tempesta: il prossimo 11 novembre, infatti, i cittadini della capitale sono chiamati a esprimere la loro opinione in merito ad ATAC, la controversa azienda dei trasporti della città.

Chi vive a Roma lo sa bene: purtroppo muoversi con i mezzi pubblici è una vera e propria avventura dal destino sempre incerto. Circa 3 milioni di persone ogni giorno sono servite da appena 3 linee di metro, mentre a Parigi se ne contano 14 e Londra può vantare sulla linea sotterranea più estesa del mondo e migliaia di autobus a due piani che circolano costantemente. Potremmo continuare a fare altri paragoni all'infinito, ma sicuramente avrete già afferrato l'idea.

Il servizio underground limitato influisce direttamente sul traffico su gomma, con autobus (non sempre in ottimo stato) che accumulano ritardi su ritardi e le persone che scelgono sempre più la propria auto per andare al lavoro o il car sharing. Una situazione davvero delicata, che con il referendum dell'11 novembre potrebbe cambiare. Il promotore Riccardo Magi, segretario dei Radicali italiani, vuole che il servizio pubblico romano smetta di essere monopolio e che sia aperta una gara per la sua gestione.

"Le gare stimolano le imprese, pubbliche o private che siano, a comportarsi in modo virtuoso, e l’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme più moderne e innovative di trasporto" ha detto Magi, che vorrebbe l'attuale ATAC in mano a più soggetti terzi. Il voto è previsto, nei tradizionali seggi, per domenica 11 novembre 2018 dalle 8:00 alle 20:00.

Due i quesiti proposti ai cittadini. Il Primo recita: Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche a una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?

Mentre il Secondo: Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l’esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?

Perché il voto popolare abbia valenza, bisogna superare il quorum del 33%, poiché referendum consultivo e non abrogativo, occorrono in pratica almeno 800.000 voti.