Regno Unito, cosa succederà al mercato automotive in caso di Brexit?

Regno Unito, cosa succederà al mercato automotive in caso di Brexit?
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La schiacciante vittoria dei conservatori alle ultime politiche del Regno Unito sembra eliminare ogni intralcio al progetto della Brexit. Non sappiamo ancora in che modo si arriverà all'uscita dell'UK dall'Unione Europea: se ci sarà un accordo e l'uscita verrà pilotata nel modo più indolore possibile o se si avrà la così detta hard brexit.

Niente accordi, in altre parole. Uno scenario dipinto come catastrofico, con il Regno Unito e i suoi partner commerciali lasciati in un limbo di incertezze che potrebbe andare avanti per diversi mesi. Ne avevamo già parlato, in caso di No deal Brexit ci sarebbe uno stallo alle frontiere doganali.

Uno dei settori universalmente riconosciuto come trai più vulnerabili è quello dell'automotive. Un'uscita dall'UE del Regno Unito senza accordi sarebbe disastrosa. Come detto, gli stabilimenti dovrebbero rimanere congelati per diverse settimane: i ricambi e le componenti in arrivo dalla manica rimarrebbero bloccati a lungo nei depositi della dogana.

La Society of Motor Manufactures and Traders, riporta oggi l'Ansa, parla di una possibile decimazione dell'industria automobilistica inglese: 1.5 milioni di immatricolazioni perse tra il 2020 e il 2024. Il costo di questo "scherzetto"? 42,7 miliardi di sterline. Leggasi 51,15 miliardi di euro. Una follia.

Non è solo un problema per i lavoratori impiegati nel settore, argomenta poi l'organizzazione. Sarebbe un disastro per il mercato globale perché verrebbe meno la liquidità di brand come Jaguar Land Rover o Aston Martin, per citarne due, sul fronte della ricerca e dello sviluppo. Eppure siamo in preciso momento della storia del settore che impone ingenti investimenti per rivoluzionare la mobilità con l'obiettivo di renderla più sostenibile per l'ambiente e sicura. Le aziende inglesi sarebbero tagliate fuori da questa fase.