Porsche costretta a fermare la produzione a causa del conflitto russo-ucraino

Porsche costretta a fermare la produzione a causa del conflitto russo-ucraino
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La crisi dei chip post-pandemia è ancora un problema reale, e se si sperava in un lento miglioramento, il conflitto russo-ucraino ha solo peggiorato le cose. L’Ucraina produce il 70% del neon necessario alla produzione di chip, e per ovvi motivi ora non è in grado di mantenere la sua operatività, e per molti costruttori diventa dura andare avanti.

Si, perché a tutto questo si sommano altre problematiche come la mancanza dei supporti per i cablaggi, componenti che venivano forniti soprattutto dalle aziende ucraine. Di conseguenza, Porsche è uno dei primi costruttori che ha deciso di sospendere momentaneamente la produzione delle sue vetture.

Lo scopriamo attraverso un tweet di Caleb J Schroëter, il quale ha pubblicato un messaggio inviatogli da un amico che ha ricevuto la comunicazione da Porsche stessa, in una mail che dichiarava lo stop della produzione nella fabbrica di Leipzig, a differenza di quella sita a Zuffenhausen, che rimane ancora operativa.

Secondo quanto riportato nella mail pubblicata, lo stop della produzione ha avuto inizio lo scorso 2 marzo con i modelli Panamera e Macan, mentre il giorno dopo è toccato alla Taycan. Ieri, 7 marzo, si è interrotta la produzione della Cayenne, invece dal 14 marzo sarà la volta delle 718, seguite infine dalle 911 GT3 (a proposito, qui potete leggere la nostra prova in pista della Porsche 911 GT3) e GT3 Touring a partire dal 17 marzo.

Visto l’andamento del conflitto, che purtroppo non sembra destinato a terminare nel giro di pochi giorni, Porsche potrebbe essere soltanto una delle prime case costruttrici ad aver preso questa decisione, ed è molto probabile che altri costruttori saranno costretti ad agire nella stessa maniera.