Porsche 550 Spyder: la piccolina che annientava le rivali più potenti

di

Torna il consueto appuntamento con la top 5 delle auto che hanno fatto la storia di Porsche. Dopo averci spiegato cosa rese speciale la 959 Paris-Dakar il costruttore di Stoccarda torna ancora più indietro nel tempo: scopriamo insieme la "Giant killer", la Porsche 550 Spyder.

La 550 fu la prima Porsche progettata specificamente per le competizioni, il suo soprannome deriva dalle dimensioni compatte, dal peso piuma (solo 550 chilogrammi) e dal motore da 1,5 litri di cilindrata, inferiore a molte avversarie dell'epoca. Il quattro cilindri boxer montato centralmente aveva una potenza di 110 CV, che salì fino a 125 CV nelle evoluzioni successive. Nella Carrera Panamericana del 1954 il primo successo: la 550 Spyder conquistò la vittoria di categoria giungendo terza assoluta. La piccola Porsche distrusse le rivali anche in Sicilia, nella Targa Florio del 1956 vinta da Umberto Maglioli.

La competitività della 550 è dovuta a molte soluzioni ingegneristiche inusuali, come ad esempio il cruscotto progettato come elemento portante. La 550 Spyder fu costruita in soli 90 esemplari, cifra che la rende particolarmente appetibile nel mercato dei collezionisti, favorendo anche la realizzazione di numerose repliche, come questa particolare 550 con sedile centrale.

Ad amplificare il fascino della 550 fu il primo cliente americano: James Dean. Porsche era sconosciuta oltreoceano, il divo di Hollywood e la sua 550 Spyder "Little Bastard", caratterizzata dal numero di gara 130, furono una grandissima pubblicità per il marchio. Parte della fama si deve purtroppo all'incidente mortale che coinvolse Dean il 30 settembre 1955, quando morì all'età di 24 anni guidando la sua amata Porsche in gara.