Perché Ferrari e Porsche hanno un cavallino rampante nel loro stemma? È lo stesso?

Perché Ferrari e Porsche hanno un cavallino rampante nel loro stemma? È lo stesso?
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Porsche ha presentato negli scorsi giorni il nuovo stemma per i 75 anni del marchio, un logo che presenta delle leggere ma significative differenze rispetto a quello utilizzato fino ad ora. Spicca al centro il cavallino rampante, che come ben sapete si trova anche in un altro degli stemmi più famoso al mondo, quello di Ferrari.

Perchè le due case automobilistiche, entrambe dal passato, presente e futuro gloriosi, hanno deciso di legarsi al cavallino? La storia è molto semplice, quanto suggestiva. Partiamo da Porsche, che pochi giorni fa ha presentato la 718 Spyder RS.

Il logo del cavallino nero su sfondo giallo è semplicemente il simbolo di Stoccarda, la città dove ha appunto sede l'azienda automobilistica. Porsche ha deciso di omaggiare le sue origini, inserendo il cavallo sulle sue vetture.

E Ferrari? Bhe in questo caso la vicenda è un po' più complessa, ma senza dubbio più entusiasmante, aggiungendo un'ulteriore tacca alla “riserva di leggenda” che da sempre accompagna la fuoriserie di Maranello.

Francesco Baracca, storico aviatore di Lugo, in provincia di Ravenna, nel febbraio del 1917, nel pieno della prima guerra mondiale, riuscì ad abbattere cinque velivoli divenendo ufficialmente un asso dei cieli.

All'epoca la tradizione voleva che ogni aereo avesse un simbolo, e sulla fusoliera del quinto abbattuto vi era lo stemma di Stoccarda. Rispettando e omaggiando il suo avversario, Baracca decise di apporre il cavallo sul suo aereo, dopo di che la mamma, la contessa Paolina Baracca, lo donò all'amico Enzo Ferrari. In merito al cavallo dell'aviatore vi è comunque anche un'altra tesi, quella che lo stemma di Baracca si ispirava alla razza Real Bersano della cavalleria del Regno di Napoli, in ogni caso poco cambia.

Il passaggio di testimone avvenne di preciso nel 1923 quando Enzo Ferrari, all'epoca pilota di Alfa Romeo, corse e vinse la prima edizione del Gran premio del Circuito del Savio.

Quando vinsi nel 1923 il primo circuito del Savio – racconterà Enzo - che si correva a Ravenna, conobbi il conte Enrico Baracca padre dell’eroe; da quell’incontro nacque il successivo con la madre, la contessa Paolina. Fu essa a dirmi, un giorno: ‘Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna’. Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori, in cui mi affidarono l’emblema. Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena”. Da quel giorno Enzo appose il simbolo di Stoccarda sulle auto della sua scuderia, e lì vi rimase.