Pedaggi, le concessionarie autostradali si scagliano contro l'Authority

Pedaggi, le concessionarie autostradali si scagliano contro l'Authority
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La delibera dell'Autorità di regolazione dei trasporti sul sistema tariffario è stata duramente criticata dall'associazione delle aziende che gestiscono le autostrade italiane. "È contro le norme interne ed europee, non potete rimodulare le tariffe in modo unilaterale, è contro ogni norma su contratti e certezza del diritto".

La volontà dell'Autorità di Regolazione dei Trasporti è quella di rimodulare le tariffe autostradali sulla base dei servizi offerti effettivamente dalle concessionarie autostradali. In altre parole: se le manutenzioni scarseggiano, se il manto stradale lascia a desiderare perché non viene rifatto da anni, allora ecco che le tariffe dovranno essere più basse. Un incentivo per adeguare la qualità dei servizi a standard uniformati verso l'alto.

Ma le concessionarie autostradali non ci stanno, e sono sul piede di guerra. "L'applicazione di un diverso sistema di dinamica tariffaria si sostanzia, in altri termini, in una modifica unilaterale 'ex imperio' di un elemento essenziale del rapporto contrattuale tra società concessionarie e concedente idonea ad incidere in maniera evidente anche sull'equilibrio dei piani economico finanziari e, più in generale, sulla redditività del contratto concessorio, ledendo i principi di certezza del diritto e pacta sunt servanda", dice l'Aiscat.

Tradotto in parole povere: non si possono cambiare i criteri con cui modulare le tariffe a giochi fatti, dopo che i contratti di concessione che le aziende hanno deciso di sottoscrivere poggiavano su un sistema ben diverso, senza meccanismi di bonus e malus a seconda della qualità effettiva dei servizi.

L'Aiscat mette anche in discussione le competenze dell'Autorità, secondo l'associazione non avrebbe il potere di intervenire sul sistema tariffario.

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