Partenza lenta per l'automotive nel 2019: "Colpa demonizzazione diesel"

Partenza lenta per l'automotive nel 2019: 'Colpa demonizzazione diesel'
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Brutta partenza per il mercato automobilistico europeo nel 2019, le immatricolazioni calano del 4,6% nei Paesi UE più Svizzera, Islanda e Norvegia. I dati ci arrivano dall'Acea, l'Associazione dei costruttori europei. Colpa della demonizzazione dei diesel, dice un centro studi. Ma c'è un brand che cresce (l'unico).

Si tratta di Lancia Chrysler che a gennaio ha registrato 6.612 immatricolazioni, più che un raddoppio dunque: crescita del 54,9%. Ma gli altri brand del Gruppo FCA non hanno di che festeggiare, sono tutti in calo. Del 14,9% per giunta, una diminuzione notevole rispetto a gennaio dell'anno scorso.

Il calo delle vendite riguarderebbe 23 dei 31 mercati osservati, è una inversione di tendenza rispetto alquanto visto negli anni precedenti, con un aumento dei volumi di vendita costante e graduale nel tempo. Le cause del declino sono chiare, per Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor. "Dopo cinque anni di crescita ininterrotta e dopo aver raggiunto nel 2018 un volume di vendite di 15.624.486 auto con un gap negativo rispetto al massimo del 2007 ridotto al 2,37%, il mercato della Ue+Efta sta invertendo la tendenza", queste le sue parole riportate dall'ANSA. "Pesano il peggioramento del quadro economico, la demonizzazione del diesel e il disorientamento del pubblico di fronte alle non ancora ben definite prospettive dell'offerta di automobili".

Paura di una nuova crisi, incapacità di comprendere la direzione futura, ma anche la demonizzazione delle vetture diesel in funzione del futuro completamente elettrificato (con tutte le perplessità del caso) avrebbero quindi invertito, per la prima volta in cinque anni, i trend di crescita europei del settore automotive.