Nissan-Honda, la strana alleanza cercata dal governo e rifiutata da entrambe
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L'industria automobilistica giapponese sta vivendo un momento di luci ed ombre, queste ultime provengono senza dubbio dal marchio Nissan, determinata nel suo rinnovo ma parte di un'alleanza, con Renault, che non ha mai espresso il suo vero potenziale e tuttora scottata dallo scandalo Ghosn.
Stando ad un rapporto del Financial Times Shinzo Abe, primo ministro giapponese, ha suggerito a fine 2019 la fusione tra Nissan ed Honda. I consiglieri protezionisti del primo ministro hanno visto in questa partnership la possibilità di un rilancio per entrambe le case costruttrici. Se i problemi di Nissan sono sotto gli occhi di tutti, Honda, con 4,8 milioni di veicoli l'anno, non sembra l'azienda che necessita di una fusione, ciò che crea perplessità al governo è probabilmente la sua indipendenza. La metà delle case automobilistiche giapponesi (Mazda, Daihatsu, Suzuki e Subaru) collaborano con Toyota, mentre Nissan e Mitsubishi sono parte della stessa alleanza. L'indipendenza di Honda potrebbe rendere l'azienda più fragile nelle crisi di mercato, come quella tuttora in corso, ed è allarmante anche la sua dipendenza economica dal settore motociclistico.
Ad ogni modo nulla di fatto, entrambe le aziende hanno rifiutato l'idea della fusione; secondo un ex dirigente Nissan intervistato dal Financial Times “Una fusione Nissan-Honda avrebbe senso solo per chi non capisce l'industria automobilistica.” Le strategie sul futuro sono già adesso molto divergenti, Nissan sta sviluppando prevalentemente auto completamente elettriche, mentre Honda è convinta delle potenzialità dell'ibrido ed è pioniera nello sviluppo della propulsione a idrogeno. Inoltre divergono sul piano prettamente tecnologico, rendendo difficile l'uso di piattaforme o componenti comuni, ed hanno diversi partner per la guida autonoma (Waymo per Nissan e Cruise per Honda). Il Financial Times ha paragonato la possibile unione con quella che è stata DaimlerChrysler AG, una fusione che non ha funzionato né sul piano tecnologico né su quello aziendale.
Il Financial Times è noto per la sua affidabilità e afferma che tre fonti attendibili hanno dichiarato gli stessi fatti. Le tre parti coinvolte (Nissan, Honda e l'ufficio del primo ministro Abe) hanno rifiutato di commentare la vicenda, mentre il Ministero dell'economia, del commercio e dell'industria giapponese ha negato ogni coinvolgimento da parte del governo.
FONTE: TheDrive.com
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