Nissan annuncia la chiusura e la vendita di tutte le attività presenti in Russia

Nissan annuncia la chiusura e la vendita di tutte le attività presenti in Russia
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Lo scoppio del conflitto russo-ucraino ha creato non pochi problemi alle varie case costruttrici del pianeta: ai problemi di approvvigionamento delle materie prime si aggiunge il disagio per le case che operano attivamente sul suolo russo, come Nissan, che dopo mesi di instabilità ha annunciato lo stop delle attività in Russia.

A seguito dello scoppio del conflitto, la casa nipponica aveva fermato immediatamente la produzione degli stabilimenti presenti sul territorio russo, e aveva stimato una sospensione delle attività fino a settembre 2022. Successivamente è arrivato un comunicato che annunciava la sospensione fino al termine dell’anno corrente, ma adesso le cose sono cambiate ancora, e in modo definitivo: Nissan chiuderà definitivamente le fabbriche e tutte le attività di vendita e marketing presenti in Russia.

Tutto quanto verrà poi venduto alla NAMI, Central Research and Development Automobile and Engine Institute, che darà un nuovo nome all’attività, ma bisogna evidenziare un dettaglio importante all’interno dell’accordo: Nissan avrà la possibilità di riacquistare il tutto nel corso dei 6 anni successivi a questa operazione, il che significa che se la situazione dovesse migliorare e risolversi, la casa potrà rientrare nel mercato russo entro il 2029.

Quanto agli impiegati che rimarranno inevitabilmente senza lavoro, questi riceveranno un compenso equivalente a 12 mensilità di stipendio. Infine ricordiamo che l’annuncio di Nissan è soltanto l’ultimo di tanti: di recente anche Toyota ha chiuso i suoi stabilimenti russi a causa del conflitto russo-ucraino.