La corsa all'elettrico è iniziata troppo presto? Forse si, lo studio francese

La corsa all'elettrico è iniziata troppo presto? Forse si, lo studio francese
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Abbiamo iniziato la corsa all'elettrico troppo presto? Forse si, è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Autoactu.com, sito francese di settore. Il report prevede una fase di switch molto lunga, si parla di circa 20 anni, un periodo di grandi indecisioni e dubbi per gli utenti.

Vediamo infatti quando i principali Paesi europei pensano di passare completamente all'elettrico. La Norvegia guida la rivoluzione spegnendo i motori tradizionali già nel 2025, una soglia temporale irraggiungibile per tutti gli altri; del resto il Paese nordico è il maggior mercato elettrico del momento, con oltre 9.000 colonnine a servire una popolazione di 5 milioni di persone - molte delle quali hanno attrezzato i garage e i cortili e sono autosufficienti.

Segue poi la sola città di Parigi, che vuole diventare 100% elettrica nel 2030, esattamente come la Danimarca, mentre la Gran Bretagna e il resto della Francia hanno 2040 come limite. Si parla sia di commercializzazione che di immatricolazione. Nel Paese transalpino però ci sono ancora molte regole da decidere, si parla infatti di "auto alimentate a sola energia rinnovabile", ma non è chiaro come siano catalogate le centrali nucleari del Paese (ben 58) che producono elettricità.

La critica generale è che nei prossimi 20 anni l'utente non sappia esattamente cosa acquistare, sospeso fra la sicurezza dei motori termici (che rischiano una tassazione sempre più alta, nei prossimi anni, anche in Italia) e l'incertezza delle vetture elettriche, ancora non pienamente supportate dalle infrastrutture. Noi italiani non ce la passiamo meglio, con nuovi incentivi auto 2019 ed ecotasse che complicheranno ulteriormente le cose.