L'industria auto unita a Torino: ecotassa e corsa all'elettrico minacciano il settore

L'industria auto unita a Torino: ecotassa e corsa all'elettrico minacciano il settore
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Il settore auto italiano è in agitazione, preoccupato per un triennio a venire alquanto incerto. I più grandi produttori si sono riuniti a Torino per chiedere al governo una politica industriale solida, in grado di salvaguardare l'occupazione a fronte delle sfide ambientali e tecnologiche attuali.

Presenti all'incontro con la stampa il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente Anfia Paolo Scudieri e il presidente dell'Unione industriale di Torino Dario Gallina, che si sono fatti portavoce di un tavolo con i top player industriali per chiedere un'attenzione "prioritaria" al governo. "Parliamo di un settore strategico che merita attenzione particolare" si è detto.

Fra i gruppi presente anche FCA, uno dei più colpiti dalla recente ecotassa governativa: "Vogliamo avviare una nuova stagione di proposte della filiera dell'auto, coinvolgendo tutte le parti. Vogliamo reagire al bonus malus che colpisce 14 modelli italiani, anche per questo abbiamo scelto Torino, città simbolo dell'auto e dell'industria".

Gli industriali hanno dunque mal digerito l'idea del governo di tassare i veicoli più inquinanti, manovra che potrebbe mettere a rischio molti posti di lavoro. Com'è stato ricordato in conferenza, attualmente il settore auto italiano smuove 100,4 miliardi di fatturato, parliamo di quasi il 6% del PIL, coinvolgendo 5.700 imprese differenti. Sarebbero 259.000 gli addetti specializzati, il 7,1% dell'intero settore manifatturiero, con 74,4 miliardi di euro di gettito fiscale nell'anno 2017.

Sotto accusa anche la velocità con cui si starebbe andando verso l'elettrico e le nuove tecnologie: "Impossibile affrontare sfide così complesse in tempi così rapidi, in un contesto di diffidenza e incertezza a causa del rallentamento dell'economia." Per il governo dunque c'è una nuova "gatta da pelare", di fondamentale importanza.