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Nel pomeriggio di ieri il presidente di Subaru, Tomomi Nakamura, insieme ad altri dirigenti del colosso nipponico ha confermato che la casa automobilistica ha falsificato i dati relativi ai test del sistema frenante e dello sterzo. Allo stato attuale non è previsto alcun richiamo, il Ministero dei Trasporti starebbe comunque indagando.
I dati non sono stati resi pubblici, ma Asahi riferisce che le falsificazioni riguarderebbero le prove effettuate sul sistema di frenata. Il primo riguarderebbe la capacità frenante delle ruote posteriori, a cui i collaudatori avrebbero applicato non solo i freni, ma anche il freno di stazionamento, allo scopo di migliorare (in maniera del tutto illegale) le prestazioni di frenata.
Il secondo test invece riguarda proprio il freno di stazionamento: in questo caso durante i test sarebbe stato utilizzato un freno a pedale per migliorare la capacità di frenata.
Ma non è tutto, perché alcune falsificazioni riguarderebbero anche il sistema di sterzata. In particolare, durante i test sarebbero stati spinti i pneumatici a mano in modo tale che il movimento potesse rispettare gli standard stabiliti da Subaru.
Al momento non è noto il numero di veicoli interessati, ma un portavoce ha ammesso che i problemi sarebbero legati al mercato locale e non internazionale. Nakamura si è scusato per aver "danneggiato la fiducia dei consumatori, a cui non sono stati adeguatamente segnalati i problemi di sicurezza per colpa dei test".
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