Incidente mortale con auto a guida autonoma: la conducente è accusata di omicidio

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Uber Technologies ha già lanciato da alcuni anni un programma per testare la guida autonoma sulle strade pubbliche, in modo tale da accumulare un certo rodaggio prima di rendere ufficiale e disponibile il servizio ai cittadini statunitensi.

Durante uno di questi test a bordo del veicolo autonomo deve esserci un essere umano, il cui compito è quello di controllare il comportamento del mezzo assicurandosi di evitare il peggio in caso di malfunzionamento hardware o software.

Venendo al nocciolo del discorso, circa due anni fa uno di questi veicoli ha investito ad alta velocità una donna intenta ad attraversale una strada extraurbana portando di fianco a sé la propria bicicletta. Purtroppo l'incidente è risultato essere fatale per la donna, e da allora la magistratura non ha fatto altro che lavorare in merito ad una situazione senza precedenti.

Secondo l'ultima decisione della corte, e nonostante i suoi incessanti tentativi di dichiararsi non colpevole, la donna alla guida, Rafaela Vasquez, è stata accusata di omicidio colposo e successivamente rilasciata in attesa del giudizio definitivo, da effettuarsi durante il mese di febbraio 2021.

All'epoca dello sciagurato evento un poliziotto dichiarò che la conducente del veicolo continuava ripetutamente a guardare verso il basso invece di tenere gli occhi sulla strada, e dall'altra parte il pubblico ministero ha difeso Uber in quanto non perseguibile in questo caso specifico.

"La distrazione alla guida è un problema di grande importanza presso la nostra comunità. Quando un automobilista si mette al volante si assume la responsabilità di controllare ed utilizzare la vettura in modo sicuro." Queste le parole della procuratrice della Contea di Maricopa, Allister Adel.

Ad rendere la situazione ancora più spinosa per l'accusata c'è la testimonianza di un agente della polizia, il quale ha riferito che l'incidente era "completamente evitabile", e che la conducente stava guardando in streaming il programma televisivo The Voice nel momento dello scontro. Il National Transportation Safety Board (NTSB) invece ha usato termini più generici:"era visivamente distratta durante il tragitto a causa del suo cellulare personale."

A quanto pare il processo andrà in una direzione molto chiara, ma se Vasquez avesse partecipato al test nel 2020 e invece che nel 2018 probabilmente l'incidente non sarebbe avvenuto, grazie all'enorme passo in avanti effettuato dai sistemi di guida autonoma. Con questo non vogliamo affatto discolpare Vasquez, che con ogni probabilità pagherà cara la sua distrazione, ma semplicemente notare l'attuale nel campo di questa specifica tecnologia, la quale è servita numerose volte a evitare incidenti serissimi.