Haas sotto accusa: ha fatto affari con la Russia? Scoppia lo scandalo

Haas sotto accusa: ha fatto affari con la Russia? Scoppia lo scandalo
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La Haas Automation, colosso americano proprietario dell'omonimo team di Formula 1 Haas, sarebbe finita sotto la lente di ingrandimento in queste ultime ore in quanto accusata di aver fatto affari con la Russia.

Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina, a inizio 2022, sono state comminate varie sanzioni nei confronti di Mosca e nel contempo è stato istituito un blocco verso la Russia su determinati prodotti e materiali.

Haas Automation, stando alle accuse, avrebbe però aggirato tale blocco, fornendo materiale bellico all'esercito di Putin. L'azienda dell'omonimo team di Formula 1 produce alta tecnologia e sarebbe riuscita ad elude i controlli sulle esportazioni, facendo affari in Russia.

A scoperchiare il vaso di Pandora è stato il giornalista Simon Ostrovsky, che attraverso il supporto del Pulitzer Center avrebbe portato alla luce il presunto scandalo: "Secondo Zahrebelska, almeno due entità sottoposte a sanzioni hanno mostrato le attrezzature Haas nel proprio materiale, tra cui l’Istituto di ricerca Vektor di San Pietroburgo, che contribuisce alla produzione di satelliti probabilmente utilizzati per tracciare navi, aerei e veicoli terrestri durante l’invasione russa dell’Ucraina. Un altro è l’Istituto di ricerca scientifica dei prodotti elettrici al carbonio nella regione di Mosca, che produce satelliti ed elettronica".

Peter Zierhut, vicepresidente di Haas, ha negato qualsiasi coinvolgimento dell'azienda americana in affari con i russi, spiegando che ogni tipo di rapporto con Mosca si sarebbe interrotto a marzo 2022, ma i registri doganali emersi racconterebbero una storia differente, visto che sarebbero state segnalate ben 18 spedizioni in Russia direttamente dalla Haas per 2,8 milioni di dollari, portate a termine dal 4 marzo all'ottobre dell'anno passato.

Ovviamente si tratta di una notizia che dovrà essere indagata ed eventualmente confermata, ma in quest'ultimo caso l'azienda americana potrebbe subire delle gravi conseguenze che andrebbero a ripercuotersi sul team di Formula 1. Haas si è comunque affrettata a pubblicare una lunga lettera in cui ha bollato ogni accusa come "falsa", chiarendo tutti i punti contestati e che potrete trovare qui.

La vicenda lascia molto perplessi anche perchè la Haas aveva licenziato Nikita Mazepin subito dopo lo scoppio del conflitto, mostrandosi quindi immediatamente solidale agli ucraini e prendendo le distanze dalla Russia. A seguito della vicenda la villa in Sardegna di Mazepin era stata congelata dalla Guardia di Finanza nell'ambito di una vasta operazione atta a bloccare i beni russi all'estero.