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Rubava le targhe e le montava sulla sua auto per ingannare Autovelox e Tutor
INFORMAZIONI SCHEDA
Un uomo del varesotto è stato denunciato con l'accusa di aver rubato diverse targhe dai mezzi della ASL. Targhe che sarebbero, dunque, state usate sul suo veicolo per violare impunitamente il codice della strada. Così per mesi avrebbe bruciato ogni limite di velocità possibile, ignorando bellamente autovelox e controlli. Tanto mica pagava lui.
L'uomo avrebbe adoperato sempre, così apprendiamo dalle pagine di cronaca, la stessa procedura spudorata . Entrava nella proprietà dell'ASL per poi, adoperando gli strumenti del mestiere, smontare individualmente le targhe dei veicoli assicurandosi di non essere visto. A quel punto le targhe venivano montate sulla sua auto, ma solamente quando doveva viaggiare in autostrada o in altre vie tempestate da autovelox e tutor.
Viceversa, quando il tragitto era nei centri città, l'uomo rimontava la targa regolare adempiendo con diligenza ai doveri imposti dal codice della strada.
Le multe all'ASL del varesotto sono effettivamente arrivate. Ma prima delle sanzioni il personale aveva ovviamente scoperto la rimozione della targa in molti dei veicoli di servizio. Così era partita un'indagine interna, che ha portato all'individuazione di un 50enne, ora denunciato a piede libero. Niente manette per il momento, anche perché la persona in questione è totalmente incensurata.
Il responsabile, in altre parole, non sarebbe stato un delinquente seriale, ma un comune impiegato di mezza età. L'hanno beccato grazie alle telecamere di sorveglianza.
Meno sfrontato, ma comunque finito anche questo sotto le attenzioni delle forze dell'ordine, è invece un altro caso di furbetti dell'autovelox di cui vi abbiamo parlato recentemente. Una sessantina di persone di Canicattì avevano creato un gruppo Whatsapp con il solo scopo di segnalare le pattuglie e gli autovelox per evitare le sanzioni. Sono indagati anche loro, con l'accusa di aver "interrotto e turbato i servizi di controllo delle forze dell'ordine". E di casi del genere se ne contano a bizzeffe, prova che agli automobilisti l'onnipresenza degli autovelox proprio non va giù. Del resto, nel nostro Paese se ne contano ben 23.000.
FONTE: La Repubblica di Milano
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