Fusione FCA-Renault: Luigi Di Maio incolpa la Francia, la situazione

Fusione FCA-Renault: Luigi Di Maio incolpa la Francia, la situazione
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Che vi stiano “simpatiche” o meno FCA e Renault, l’accordo di fusione appena saltato è comunque una grandissima occasione mancata. L’Europa aveva la possibilità di creare un mega-gruppo globale capace di dominare il mercato auto, invece “l’interventismo del governo francese” ha rovinato tutto, almeno secondo il vice-premier Luigi Di Maio.

Secondo il leader del Movimento 5 Stelle, sarebbe stato proprio l’intervento del Governo Francese e del suo Ministro dell’Economia (che chiedeva più tempo per analizzare la proposta) a rovinare l’idillio fra FCA e Renault, cosa di grande gravità. “La Francia ha fatto una pessima figura, anche noi eravamo in contatto con FCA, però abbiamo rispettato un’operazione di mercato. La stessa Renault non è stata contenta dell’intervento dello Stato, due grandi società devono discutere fra loro, non devono interferire ministri e presidenti della Repubblica”.

Parole dure e dirette quelle di Di Maio, anche se non bisogna dimenticare che lo Stato Francese, al contrario di quello italiano con FCA, ha quote Renault pari al 15% - che con la fusione sarebbero scese sotto l’8%, con FCA primo azionista, un intervento dunque era del tutto legittimo, sulla carta. Al di là delle polemiche, che aria si respira fra Italia e Francia? C’è spazio per un recupero in extremis?

Renault si è detta delusa dal ritiro della proposta, del resto, a parte qualche membro contrario, la maggioranza del Cda era subito sembrata molto interessata al progetto; per il Governo Francese invece c’è ancora margine di ripresa per le trattative, FCA al contrario - che ha ritirato la proposta senza appello - sembra essersi chiusa a riccio in modo definitivo. L’idea generale dunque è di una “grande occasione persa”, così come l’hanno definita i segretari generali di Cisl, Uil e il presidente di Confindustria.