Formula 1: il GP del Belgio diventa un caso, piloti e spettatori furiosi

Formula 1: il GP del Belgio diventa un caso, piloti e spettatori furiosi
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Spa-Francorchamps è uno dei circuiti più belli dell'intero circus. Purtroppo lo spettacolo andato in scena domenica - definito da alcuni "GP farsa" - non è stato all'altezza della prestigiosa cornice.

Ma partiamo dalla cronaca delle qualifiche del sabato, che si riveleranno più importanti che mai. Sotto la pioggia la pole va a Max Verstappen su Red Bull, al secondo posto George Russell su Williams. Un vero miracolo sportivo, il giovane talento inglese spinge una monoposto da fondo griglia ad un battito di ciglia dalla pole, con un giro che rimarrà negli annali della Formula 1. Terzo il leader della classifica Lewis Hamilton, pilota Mercedes.

La pioggia battente del sabato diventa ancora più scrosciante nella domenica di gara. Sergio Perez perde il controllo della sua Red Bull #11 e la danneggia gravemente durante il warm up. È solo il primo colpo di scena di un lungo pomeriggio. Le condizioni atmosferiche sono pessime e la direzione gara rinvia continuamente l'evento. Hamilton si lamenta dell'acqua dentro il casco e secondo Giovinazzi “non si vedeva niente”. Passano i minuti e poi le ore. Alle 17:00, due ore dopo l'orario di partenza previsto, la FIA decide di stoppare il conto alla rovescia, permettendo - regolamento alla mano - una gara di 60 minuti quando ci sarà occasione di ripartire. I mezzi pesanti cercano di asciugare l'asfalto mentre Sainz e Lecrlerc si sfidano a scacchi nel box Ferrari.

Con i piloti dubbiosi - Hamilton tra tutti - la gara riparte dietro la Safety Car alle ore 18:17, peccato che le condizioni atmosferiche, pioggia forte e nebbia, siano peggiori rispetto alle ore 15:00. Dopo tre giri dietro alla Safety Car viene esposta la bandiera rossa. Cosa significa?

Ufficialmente per la FIA la gara è stata disputata, da regolamento vengono assegnati punti, seppur la metà del punteggio standard. Il gran premio va a Max Verstappen, che tuttavia definisce la sua vittoria “non piacevole”.

Sebastian Vettel è il più tagliente di tutti, comunicando via radio al muretto poco prima della ripartenza, con Michael Masi della direzione gara in ascolto: “Qual è la differenza [delle condizioni della pista] adesso? Nessuna. Io credo che i soldi delle TV sono la differenza”. Anche Hamilton, Sainz e Alonso, fresco di rinnovo con l'Alpine, tuonano contro la direzione gara. Il sette volte campione inglese si augura che quantomeno vengano rimborsati i biglietti agli spettatori.

Una situazione grottesca, gestita ad ogni modo rispettando le regole. L'acquazzone di Spa non ha fatto scivolare soltanto la monoposto di Perez, ma anche la credibilità della Formula 1: i vertici della FIA e le scuderie stanno già discutendo su come cambiare le regole affinché non avvenga di nuovo uno spettacolo simile.

(foto copertina: Liberty Media/Formula 1)