Ford acquista Spin e punta su monopattini elettrici e micro mobilità

Ford acquista Spin e punta su monopattini elettrici e micro mobilità
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Solitamente, soprattutto nel nostro Paese, c'è una certa diffidenza nei confronti dei monopattini elettrici. Molti i modelli disponibili delle più disparate marche, non si sa mai a chi affidarsi, ne comprereste invece uno a cuor più leggero se avesse il marchio Ford?

È ciò che potrebbe avvenire molto presto, poiché l'ovale blu ha acquistato la compagnia di "scooter elettrici" Spin. Il brand vuole investire su un nuovo tipo di dispositivo, capace di strizzare l'occhio a un pubblico che necessita spostamenti veloci sulla piccola distanza. "Siamo convinti che la mobilità non riguardi soltanto i veicoli a quattro ruote. Rilevare Spin significa per noi entrare fragorosamente nel business della micro mobilità" ha detto Sunny Madra, vice presidente di Ford X, ad Automotive News.

La notizia arriva poco dopo l'annuncio di una nuova bicicletta elettrificata di General Motors, in arrivo sul mercato nel 2019 - e sappiamo che anche Ducati ha piani simili. Anche Ford ha sviluppato delle biciclette elettriche, che offre a noleggio libero lungo la West Coast americana, e questo potrebbe accadere anche con gli scooter Spin. Non sarebbe il primo servizio di questo tipo negli US, dove gli utenti possono già oggi scaricare app dedicate, localizzare gli scooter, scannerizzare un codice e partire - spendendo 1 dollari per lo sblocco e 15 centesimi per ogni minuto di utilizzo.

Secondo i dati delle startup del settore, fra cui Bird e Lime, i viaggi in scooter sono stati 10 milioni in meno di un anno - mentre Uber ha raggiunto le 3 milioni di corse in 3 anni. Parliamo dunque di un mercato spesso sottovalutato, che genera invece molto profitto, motivo per cui Ford ha deciso di impegnarsi in prima linea.

Spin, partito a pieno regime lo scorso febbraio, è oggi presente in 13 città e vari campus in tutti gli Stati Uniti, grazie all'aiuto di Ford le città e gli scooter disponibili potrebbero aumentare a dismisura. Il tutto mentre in Italia non siamo neppure in grado di far funzionare un servizio di bike sharing, con le compagnie che scappano a gambe levate per gli atti di vandalismo e la negligenza degli utenti. Come spesso accade, ci limitiamo a inseguire.