Ferrari, Flavio Briatore: 'Attorno a Maranello parlano troppo, la proprietà dov'è?'

Ferrari, Flavio Briatore: 'Attorno a Maranello parlano troppo, la proprietà dov'è?'
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Flavio Briatore, ex team principal della Benetton, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Corriere della Sera in cui ha parlato del mondiale di Formula 1 2023, soffermandosi sul pupillo Fernando Alonso, ma anche su Ferrari e non solo.

Nei confronti della Rossa il giudizio del manager piemontese è alquanto pungente: «Succede spesso: intorno a Maranello c’è gente che parla durante l’inverno quando bisognerebbe fare un’analisi approfondita sul perché non si vince da più di 15 anni».

Briatore punta il dito anche nei confronti della proprietà: «La proprietà della Ferrari non la vedo molto impegnata in questo. Non basta cambiare un singolo. Servono personaggi di peso in squadra, ora non ci sono. Ricordo che hanno iniziato a vincere con continuità quando mi hanno portato via 10-12 persone dalla Benetton. Hanno fatto bene. Binotto aveva fatto un buon lavoro, l’anno scorso la Ferrari era competitiva. Però poi aveva accentrato troppe responsabilità su di sé e questo crea problemi».

Il giornalista fa quindi notare a Briatore che nel campionato 2022 la vettura di Maranello è stata competitiva solo per metà stagione: «Sì, perché sono cambiate le regole in corsa ed è stata penalizzata: bisognava battere i pugni sul tavolo e impuntarsi. Non è che se uno sbaglia il progetto dopo otto anni di vittorie si debbano cambiare i regolamenti».

Su Fred Vasseur: «Lo conosco abbastanza bene: è un gran lavoratore, è uno serio. È appena arrivato e sta allenando una squadra con i giocatori che ha trovato. Diamogli tempo». E su Leclerc, reduce da un gesto di rabbia verso i box in Arabia: «Il pilota c’è, è la macchina che manca. Altrimenti come farebbe nelle qualifiche ad arrivare così vicino alla Red Bull?».

Briatore ha quindi incensato Fernando Alonso, terzo in Arabia Saudita nonostante il caos FIA: «Hanno persino provato a togliergli il 3° posto – spiega Briatore - con una penalità che non andava nemmeno discussa. A 41 anni è più veloce dei ventenni, mai avuto dubbi. Dicevano che era troppo vecchio, che non fosse un uomo squadra. Stupidaggini. Basta dargli la macchina e porta i risultati. Eccezionale. Fernando ha portato entusiasmo e ambizioni mai visti prima, niente a che vedere con il periodo di Vettel. Servono anche quelli per battere Ferrari e Mercedes».

Ma guai a dire che il campionato sia già finito: «Aspetterei a dirlo. L’Aston Martin è una macchina ancora “vergine”: vedremo quanto potrà crescere con gli sviluppi. Gli altri devono ancora capire i loro problemi, Fernando ha una macchina facile da comprendere e da guidare. Se avrà l’occasione per vincere non se la farà sfuggire».