Ferrari, era Christian Horner il post Binotto: ora è arrivata la conferma

Ferrari, era Christian Horner il post Binotto: ora è arrivata la conferma
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Trovano conferma le voci circolanti a inizio anno circa il fatto che Ferrari avesse scelto Christian Horner come post Binotto, lasciando quindi Vasseur come Piano B. Nelle ultime ore è uscito allo scoperto Helmut Marko, che come al solito, senza peli sulla lingua, ha svelato la verità.

Mi ci è voluta una notte intera per convincere Horner a restare in Red Bull e non andare alla Ferrari. E questo ci è costato alcuni milioni!“, le parole di Marko, fidato consulente Red Bull, rilasciate ai microfoni di Blick in merito al tentativo serrato di Maranello di assicurarsi il team principal della scuderia campione del mondo.

Un assalto che non è andato a buon fine e che ha quindi spinto il Cavallino Rampante a puntare su Vasseur, al lavoro per risollevare la Ferrari anche grazie a 30 nuovi ingegneri. Ovviamente quello di Horner sarebbe stato un colpaccio per la Rossa, che viene da tanti, troppi anni senza vittorie (l'ultimo mondiale risale al 2007, Raikkonen), e che voleva imbastire una scuderia fatta di big a partire dal muretto box.

Niente da fare però, alla fine Horner si è fatto convincere dai milioni di Marko, restando a Milton Keynes. Lo stesso accadde tra l'altro con un altro ingegnere di Red Bull, Adrian Newey, considerato uno dei numeri uno nel suo campo, se non il numero uno assoluto.

L’allora capo della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo stava già esultando nel paddock e voleva annunciare l’accordo con Adrian. Ma quella sera riuscimmo a far cambiare idea a Newey”, ha raccontato ancora Marko.

Newey ha invece svelato: “Sono stato in contatto in passato dalla Ferrari e sono stato molto tentato di andare perché ovviamente è un marchio leggendario. Mi hanno contattato probabilmente nel 1993 e poi nel 1997, quando sono andato dalla Williams alla McLaren e quella è stata una scelta molto difficile. Al tempo i miei figli erano molto piccoli e non volevo che cambiassero scuola. Se fossi andato alla Ferrari mi sarei dovuto trasferire in Italia e sarebbe stato complicato. Questo ha influito”.