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Federica Masolin, volto storico di Sky Sport Formula 1, è pronta ad iniziare la sua seconda vita televisiva, al timone della Champions League di Sky. Per l'occasione ha rilasciato una bella intervista ai microfoni di Sportweek, inserto de La Gazzetta dello Sport, attraverso cui ha parlato anche di auto e motori.
"Le auto come oggetto mi fanno impazzire – racconta, come riporta Mowmag - ho seguito le corse, da piccola tifavo per Jacques Villeneuve. Il resto è arrivato dall'impegno, dal lavoro di squadra e dal confronto con i protagonisti".
Tanti i momenti belli vissuti nel corso dei suoi molteplici anni passati nei paddock di tutto il mondo: "Ricordo la prima di Vettel con la Ferrari e quella di Leclerc a Monza. E poi la grande crescita umana di Hamilton, che mi porterò sempre dietro perché sentirlo parlare oggi è incredibile, è un'ispirazione continua". Bei ricordi che l'hanno fatta anche emozionare: "Quando Vettel ha lasciato la Formula 1 ho pianto in diretta televisiva e rivedendomi dopo non mi sono vergognata, sono fatta così".
Se invece Federica Masolin deve ricordare i momenti più bui, non ha alcun dubbio: "L'incidente di Jules Bianchi in Giappone nel 2014, che gli costò la vita dopo mesi di coma. Ogni volta che ci penso, anche adesso, mi viene da piangere. Fu terribile, quando con Davide Valsecchi siamo tornati nel paddock e abbiamo incontrato Sutil sconvolto, abbiamo capito che era successo qualcosa di molto grave. E non dimenticherò mai il rumore sordo, ovattato, del paddock. Così strano, anomalo, non era più un vociare".
Jules Bianchi morì nove anni fa, e dopo quel tragico incidente la FIA decise di introdurre l'Halo, che ha salvato la vita a Zhou Guanyu. Di recente la redazione di Sky Sport F1 era salita alla ribalta delle cronache per il famoso caso Bobbi-Valsecchi e nell'occasione la Masolin aveva raccontato: 'Chi sbaglia paga'.
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