Il Gruppo FCA ha speso 300 milioni di crediti 'green', e Tesla sorride

Il Gruppo FCA ha speso 300 milioni di crediti 'green', e Tesla sorride
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Il Gruppo FCA ha speso, nel corso del 2020, più di 300 milioni di euro in crediti green, i quali per la stragrande maggioranza finiranno direttamente nelle case di una delle aziende più importanti nel campo della produzione di veicoli a zero emissioni: Tesla.

Adesso FCA fa chiaramente parte del colosso che risponde al nome di Stellantis, ma dal 2019 alla fine del 2021 si impegnò come entità autonoma a spendere almeno un miliardo e mezzo di euro in crediti green.

A chi non dovesse conoscere le meccaniche che stanno dietro la lotta al cambiamento climatico nel settore automotive, basti sapere che i vari produttori sono chiamati dall'Unione Europea a restare sotto una certa soglia di emissioni prodotte dal parco auto proprietario circolante sul Vecchio Continente per cui, nel caso in cui non dovessero riuscire a rendere più pulite le proprie vetture, verranno addebitate loro delle salate penali.

E' ovvio che nessun attore dell'industria voglia gettare al vento ingenti capitali in multe, per cui sistema più attuato è quello girare enormi capitali verso brand i quali si trovano ben al di sotto di quei precisi limiti imposti dalle agenzie per il clima.

Ora il CFO di Stellantis, Richard Palmer, ha voluto rilasciare una dichiarazione nel merito durante una comunicazione con gli azionisti:"Nel corso del 2020, in Europa abbiamo speso circa 300 milioni di euro in crediti, e gran parte di essi sono confluiti in Tesla." Per il momento l'obiettivo del nuovo colosso è quello di ridurre gradualmente le emissioni per poter spendere sempre meno in crediti.

In effetti l'Unione Europea è molto tassativa nello spingere i produttori di auto al rispetto delle norme in vigore, e in questo contesto Tesla ha solo da guadagnarci. Secondo vari report di CNBC il produttore di auto elettriche solo nel 2020 avrebbe ottenuto 1,58 miliardi di dollari di ricavi dalla vendita di questi crediti, che superano di gran lunga i 721 milioni di dollari di profitti generati nel corso dello stesso anno.

Ora come ora però, la compagnia automobilistica di Elon Musk farebbe bene a guardarsi le spalle dagli assalti di concorrenti sempre più agguerriti e preparati. La Hyunai Ioniq 5 in Europa ed Asia, la Volkswagen ID.3 soprattutto in Europa e la Ford Mustang Mach-E principalmente negli Stati Uniti stanno cominciando a rosicchiare quote importanti di market share nonché il divario tecnologico sul quale il brand di Fremont può ancora capitalizzare abbondantemente.