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Il nuovo governo democratico degli Stati Uniti vuole accelerare in maniera significativa in merito alle auto elettriche. Lo staff del presidente Biden ha appena rilanciato gli incentivi dedicati alle EV, Elon Musk però non è rimasto assolutamente soddisfatto e ora ha tuonato contro Ford e la United Automobile Workers.
Il governo USA ha messo sul piatto 3,5 trilioni di dollari per incentivare l’acquisto di nuove auto elettriche, tuttavia le quote non sarebbero uguali per tutte le EV presenti sul mercato. Rispetto alle norme precedenti è stato inserito un vantaggio aggiuntivo di 4.500 dollari per i veicoli elettrici prodotti in fabbriche i cui lavoratori fanno parte di un sindacato. Ovviamente questo mette in netto svantaggio le case automobilistiche straniere e quelle “indipendenti”, che non si appoggiano ai sindacati.
Un piano che favorisce praticamente tutti i produttori americani a eccezione di Tesla. La società ha infatti opposto diverse resistenze negli anni alla United Automobile Workers ogni volta che l’associazione ha provato a entrare in fabbrica, con questi nuovi incentivi si trova dunque in difficoltà. Elon Musk in particolare ha tuonato: “Le nuove leggi in materia di incentivi sono state scritte da Ford e dai lobbisti della United Automobile Workers, anche per le auto che producono in Messico. Non è chiaro come le nuove proposte possano servire ai contribuenti americani”.
A oggi non c’è alcuna prova concreta che avalli le accuse di Musk (intendiamo il lavoro dei lobbisti), di certo però è innegabile che l’alleanza dei Big Three (ovvero Ford, GM e Chrysler che hanno unito di recente le forze) beneficerà alla grande dei nuovi incentivi governativi. Ford in particolare potrà godere per altri cinque anni dei 7.500 dollari di incentivo offerti su auto prodotte all’estero, del resto la nuova Mustang Mach-E che abbiamo provato in pista proviene proprio dal Messico come ha implicitamente sottolineato il CEO di Tesla.
È importante in ogni caso sapere che Tesla non è l’unico produttore automotive contro le regole della UAW, anche Toyota e Honda nutrono le medesime perplessità dell’azienda californiana, le due società asiatiche però non vendono vetture 100% elettriche in Nord America.
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