Ecotassa sulle emissioni, insorge l'industria: "Colpiti utenti e operai"

Ecotassa sulle emissioni, insorge l'industria: 'Colpiti utenti e operai'
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Il pomeriggio di ieri 5 dicembre è stato alquanto movimentato, nel giro di poche ore sono arrivate le notizie relative ai nuovi incentivi auto 2019 e alla ecotassa sulle emissioni, che ha fatto insorgere tutto il settore.

Nel caso in cui abbiate perso la news di ieri, l'ecotassa riguarda le nuove immatricolazioni fra l'1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021 e prevede: fra i 110-120 g/km 150 euro di tasse aggiuntive, fra i 120-130 g/km si arriva a 300 euro, poi ancora a salire 130-140 g/km 400 euro, 140-150 g/km 500 euro, 150-160 g/km 1.000 euro, 160-175 g/km 1.500 euro, 175-190 g/km 2.000 euro, 190-250 g/km 2.500 euro, oltre i 250 g/km 3.000 euro.

Questo andrebbe a colpire anche il modello più venduto in Italia, la Fiat Panda 1.2, con un'ecotassa fra i 400 e i 1.000 euro. Per sindacati e produttori, le nuove manovre andrebbero ad avvantaggiare soltanto i più ricchi, ovvero quelle persone capaci di comprare una costosa auto elettrica di alta fascia. "Si tratta di misure miopi che non aiutano affatto a rinnovare il parco auto italiano" ha detto l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere in Italia, mentre per Federauto si parla di "disincentivi", più che di incentivi all'acquisto.

Secondo il presidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz, queste nuove idee uniscono sia imprese che lavoratori, che molto probabilmente "saranno costretti a scendere in piazza le une accanto agli altri per protesta". Ancor più catastrofico Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim, secondo cui queste proposte possono avere "gravi ripercussioni sul mercato dell'auto e i posti di lavoro". Il Ministro Luigi Di Maio invece la pensa in modo un po' diverso, è infatti convinto che queste nuove misure abbassino i prezzi delle auto elettriche, rendendole più appetibili per il grande pubblico: "Le porteremo finalmente sul mercato, dove a oggi hanno avuto una quota irrisoria".