Disabile a bordo? Le strisce blu sono gratis anche quando l'auto non è sua

Disabile a bordo? Le strisce blu sono gratis anche quando l'auto non è sua
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I disabili hanno sempre diritto all'esenzione dal pagamento delle strisce blu, anche quando non guidano loro, o non hanno nemmeno la patente, ma sono semplicemente passeggeri nel veicolo di un amico sprovvisto di pass.

È questa la decisione della Cassazione, che ha accolto il ricorso della onlus Utim: Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva. La onlus aveva contestato una decisione del Comune di Torino, che nel 2016 aveva approvato un regolamento che esentava sì i disabili dal pagamento delle strisce blu qualora non ci fossero posti riservati disponibili, ma allo stesso tempo escludeva dall'esenzione i disabili non muniti di patente e autoveicolo, fatto salo coloro che dimostrassero di dover recarsi in centro almeno 10 volte al mese.

Il più alto grado di giudizio nel nostro Paese ha optato per l'illegittimità del regolamento, ritenuto discriminatorio specie nei confronti dei disabili "presumibilmente affetti da una patologia più grave".

La sentenza della Cassazione smentisce quindi quanto deciso dalla Corte d'appello di Torino, e ora il comune dovrà non solo modificare il regolamento per eliminare la parte giudicata discriminatoria, ma dovrà anche risarcire l'onlus.

In particolare, il regolamento del comune stabiliva che il disabile non automunito e senza patente, e dunque quello che potrebbe avere patologie gravi che gli impediscono la possibilità di guidare, e che è pertanto costretto a farsi accompagnare, dovesse dimostrare di recarsi in centro almeno 10 volte al mese. Ma queste 10 volte al mese dovevano anche essere giustificate da ragioni di lavoro o cura.

La Cassazione avrebbe, invece, riconosciuto ai disabili anche il diritto di accedere facilmente al centro per semplici ragioni sociali e di svago, diritto che del resto il comune aveva riconosciuto ai disabili automonuti e patentati.

Il diritto alla mobilità urbana dei disabili è un tema sempre più caro ai comuni italiani, nonostante lo scivolone di Torino. A Firenze, ad esempio, è stata predisposta una task force per tenere liberi i parcheggi per disabili dai furbetti, mentre a Roma la polizia si arma di pistola elettronica per smascherare i pass disabili falsi.