Che differenza c'è tra una gomma stradale, da pista e slick? Il cronometro non mente

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Di recente vi abbiamo parlato delle differenze che ci sono tra uno pneumatico aftermarket e uno realizzato ad hoc per un determinato veicolo, ma adesso concentriamoci su quali siano le differenze generali tra diverse tipologie di pneumatici e l’effetto che fanno su una vettura stradale come la Hyundai i30 N.

In nostro aiuto arriva ancora una volta Jonathan Benson di Tyre Reviews, che ha registrato un video molto esaustivo a riguardo, che vi riassumiamo in queste righe. Benson è stato ospitato sul circuito Tazio Nuvolari per mettere a confronto diverse gomme della gamma Pirelli. L’obiettivo del test è quello di saggiare le differenze tra le varie tipologie di coperture e scoprire se una gomma slick fa davvero la differenza in un track day, anche quando montata a bordo di una vettura “standard” e non da corsa.

La prima gomma con cui è sceso in pista era la Pirelli P Zero PZ4 in misura 245/40 ZR18, uno pneumatico stradale UHP (Ultra High Performance) estivo adatto alla guida su strada e a qualche sporadico track day, capace di ottime doti di drenaggio dell’acqua qualora piovesse. Il tempo registrato con questa configurazione è stato di 1:38,02.

Successivamente ha montato delle Pirelli P Zero Trofeo R in misura 245/40 ZR 18, anch’esse adatte per la circolazione su strada ma molto più orientate all’utilizzo in pista. Il disegno del battistrada ha meno intagli e comincia a strizzare l'occhio al mondo delle semi-slick, inoltre ha una mescola più morbida e una costruzione che incrementa la resistenza strutturale della gomma stessa. In questo caso l’auto è apparsa subito più viva, con uno sterzo più comunicativo e stabile capace di infondere maggior fiducia nel pilota, sensazioni confermate poi dal tempo sul cronometro di 1:34,81.

Il penultimo set di gomme era composto da quattro Pirelli Slick DH, le stesse che vengono utilizzate nel trofeo Ferrari Challenge, che in questo caso avevano una misura di 235/645 ZR18. Una volta montate, il balzo prestazionale è stato imbarazzante, e la gomma è evidentemente più veloce in ogni situazione e in ogni sezione del circuito. La differenza maggiore si avverte in staccata, dove il pilota riesce a frenare molto più in ritardo e soprattutto molto più forte, senza alcuna perdita di aderenza che farebbe fare gli straordinari all’ABS. Inoltre permettono una percorrenza di curva più rapida e facilitano il lavoro svolto dal differenziale in uscita di curva, e alla fine del giro fermano il cronometro su 1:32,33.

L’ultimo set di pneumatici testato è molto simile al precedente, ma con specifiche costruttive dedicate alle vetture del campionato TCR, dove corrono appunto hot hatch a trazione anteriore derivate dalla serie, molto più in sintonia con la vettura utilizzata per la prova (qui potete leggere la nostra prova in pista delle Hyundai i20 N e i30 N). Questo treno dedicato alle TCR agevola il riscaldamento delle gomme posteriori, e questo dettaglio potrebbe essere l’elemento che ha permesso all’auto di essere ancor più efficace con un crono di 1:31,79.

La differenza quindi c’è, e si vede. Tra la gomma stradale ad altre prestazioni e la slick dedicata “ballano” 6,23 secondi, ma Benson ci tiene a precisare che sebbene più efficaci, le gomme slick necessitano anche di una vettura che possa “digerirle” per molti giri: offrono tanto grip e tenuta in più, ma questo va a creare notevoli torsioni ai componenti e al corpo vettura stesso, che se non sono adeguatamente preparati rischiano di danneggiarsi, diventando pericolosi.