La Cina aumenta i dazi: stangata per Trump e aziende americane

La Cina aumenta i dazi: stangata per Trump e aziende americane
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La Cina ha appena annunciato un aumento delle tariffe d'importazione per 75 miliardi di dollari di prodotti made in USA. Si tratta di una rappresaglia contro le ultime dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che aveva a sua volta pianificato un aumento dei dazi sull'importazione dal mercato cinese.

Gli eventuali aumenti dei costi riguarderanno anche il mondo delle automobili, come detto dal Ministero delle Finanze asiatico. Dazi del 10% e del 5% interesseranno due generi di beni ed entreranno in vigore rispettivamente il primo giorno di settembre e il 15 di dicembre. Nono sono stati rivelati i tipi di beni tassati, ma le date coincidono con quelle pianificate da Trump per i suoi rincari.

Gli Stati Uniti stanno cercando di frenare la Cina e di restringerne la portata commerciale, soprattutto per quanto riguarda la robotica, le auto elettriche e le tecnologie industriali. La battaglia a suon di tasse però genera preoccupazione nei mercati, che ad ogni stoccata dei leader delle due nazioni trascinano verso il basso l'economia globale. Trump dal suo canto ha invitato tutti a stringere i denti in questa lotta, perché essa porterà grossi benefici a lungo termine.

Tesla, Mercedes-Benz, Ford e BMW (queste ultime due criticate da Trump) saranno le case automobilistiche più penalizzate dalla situazione, vista la loro forte presenza sul territorio cinese: dal 2017 al 2018 hanno subito una pesantissima flessione delle vendite, che ha impattato soprattutto le vetture a più ampio margine di guadagno, cioè quelle di lusso.

Tesla è già corsa ai ripari, ed ha infatti quasi ultimato la sua prima ed enorme fabbrica sul suolo cinese: la Gigafactory 3. Molte altre aziende, automobilistiche e non, potrebbero non avere la possibilità di esercitare questa mossa, e dal nostro canto speriamo che questo contesto possa avere una distensione in futuro.