Le cimici stanno paralizzando il mercato dell'auto in Australia

Le cimici stanno paralizzando il mercato dell'auto in Australia
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Cimici, odiate da molti e amate da pochi. Questi insetti non sono fastidiosi soltanto per il loro olezzo ma vengono considerati infestanti, arrecando enormi danni all'agricoltura. In Australia, insieme alla crisi dei semiconduttori, sono il motivo dei rallentamenti nelle consegne di automobili, scopriamo perché.

L'Australia per preservare la sua biosfera applica da sempre severe leggi sull'importazione. La cimice asiatica, altresì conosciuta come cimice marmorata marrone, è una delle specie che gli australiani vogliono evitare a tutti i costi. Nei mesi che vanno da settembre ad aprile, i porti australiani applicano regole ancora più ferree, per evitare la contaminazione con il puzzolente insetto.

Se la cimice asiatica si diffondesse in Australia ci sarebbero effetti devastanti sulla produzione agricola; questa industria rappresenta ben il 14% delle esportazioni del paese. Ricordiamo che l'insetto è presente anche nel Nord Italia, seppur in numeri più contenuti rispetto alla cimice verde. Secondo uno studio pubblicato nella rivista Current Biology le cimici esistono da circa 115 milioni di anni: anche i dinosauri le hanno dovute sopportare.

Gli ispettori portuali hanno il compito di verificare la loro presenza in ogni auto importata, allungando di molto le tempistiche di consegna. Secondo Joshua Dowling di Drive.com.au ogni anno svariate navi da trasporto che contengono auto vengono tenute al largo prima di attraccare per circa un mese, tutto ciò per permettere ai funzionari di eliminare la minaccia nazionale.

I ritardi dovuti ai controlli si accumulano alla carenza di chip, rendendo l'attesa delle nuove vetture particolarmente stressante per i cittadini australiani. Nonostante ciò il mercato locale sembra più vivo che mai, con un aumento delle vendite del 21% nel settembre 2021 rispetto all'anno precedente.

Numeri totalmente diversi in Italia, dove il mercato a settembre 2021 ha subito una flessione del 32,7% rispetto allo stesso mese del 2020. L'unico trend positivo è segnato dall'aumento delle vetture elettriche.