Catastrofe Ida: l'uragano potrebbe aver danneggiato più di 200.000 auto

Catastrofe Ida: l'uragano potrebbe aver danneggiato più di 200.000 auto
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L'uragano Ida ha investito il suolo statunitense a partire dallo scorso 29 agosto, quando in corrispondenza di Port Fourchon, in Louisiana, ha iniziato a mettere a repentaglio l'integrità di tutte le infrastrutture e degli oggetti sul suo passaggio ad una velocità di 240 km/h.

A differenza di molti altri uragani, Ida ha proseguito la sua marcia contraddistinta da piogge torrenziali su tanti altri stati, tra i quali ci sono senz'altro il New Jersey, la Pennsylvania e lo stato di New York. Ad alcuni giorni di distanza Carfax ha provato a realizzare una stima dei danni procurati ai veicoli, e in tal modo ha scoperto che Ida ne ha distrutti circa 212.000 tra enormi allagamenti e venti dalla forza inaudita.

Secondo il report non tutti sono rottamare, e in effetti Carfax consiglia a tutti gli automobilisti di recarsi presso la propria concessionaria per valutare insieme agli esperti la possibilità di riparazione, in quanto in molti casi una vettura immersa in acqua può rivelare condizioni disastrose anche dopo settimane, se non mesi.

"I nostri dati ci indicano che molti automobilisti ignari sarebbero a rischio di dover mandare in pensione la propria auto precedentemente invasa dall'acqua." Così Chris Basso di Carfax si è espresso in merito alla questione. Ecco come ha proseguito:"Il pericolo reale riguarda quelle macchine che ad una prima occhiata sembrano funzionare alla perfezione per un po', ma che prima o poi potrebbero mostrare gravi problemi. Le auto allagate vanno letteralmente a marcire dentro e fuori, e spesso questo tipo di danno è difficile da individuare per occhi non allenati."

Tra le altre cose gli automobilisti in cerva di una nuova e fiammante vettura potrebbero essere colpiti da un altro problema: la scarsità di semiconduttori sta rendendo sempre più difficile l'acquisto in pronta consegna. I modelli più tecnologici hanno bisogno di un maggior numero di processori per funzionare, e buona parte dei produttori si è vista costretta a limitare o sospendere la produzione. Toyota ad esempio ha rallentato del 40 percento le linee produttive in tutto il mondo.