Bonus bici nel caos: spunta l'autocertificazione per gli scontrini semplici

Bonus bici nel caos: spunta l'autocertificazione per gli scontrini semplici
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Pensavamo che il Bonus Mobilità 2020, anche detto più banalmente Bonus Bici o Bonus Monopattino, fosse tutto rose e fiori, invece l'ottima iniziativa versa nel caos più assoluto. I consumatori infatti chiedono che siano accettati anche i normali scontrini, spunta così l'ipotesi autocertificazione.

Prima di procedere cerchiamo di fare un po' di ordine. Durante la conferenza stampa del Decreto Rilancio, avvenuta all'inizio di maggio, il governo ha presentato ufficialmente il Bonus Mobilità 2020, che a determinate condizioni permette di ottenere un rimborso/sconto del 60% su nuove bici e monopattini elettrici, fino a un massimo di 500 euro.

Per rilanciare un settore in ginocchio e una società impaurita dall'utilizzo dei mezzi pubblici per via del Coronavirus, il governo ha reso il provvedimento retroattivo a partire dal 4 maggio, peccato che poi sia scoppiato il "caos scontrini". Sul sito del Ministero dell'Ambiente infatti è stata richiesta esplicitamente una fattura dell'acquisto, poi uno "scontrino parlante", ovvero dettagliato e non generico.

Molti consumatori però avevano acquistato bici e monopattini ben prima che uscissero queste novità, motivo per cui ora il governo potrebbe fare un passo indietro e accettare qualsiasi tipo di scontrino effettuato a partire dal 4 maggio, da abbinare però a un'autocertificazione. Esatto, qualora passasse questa nuova idea dovremmo autocertificare il nostro acquisto, con il Ministero dell'Ambiente che andrebbe poi a verificare con il rivenditore la veridicità della dichiarazione. La situazione dunque è di estremo caos, inoltre la piattaforma per la richiesta del rimborso non è ancora stata lanciata (cosa che dovrebbe avvenire entro la metà di luglio). Speriamo di avere risposte chiare quanto prima.