I benzinai confermano lo sciopero del 25 e 26 Gennaio: 'Situazione grave e ridicola'

I benzinai confermano lo sciopero del 25 e 26 Gennaio: 'Situazione grave e ridicola'
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Le voci di questa mattina che volevano una probabile conferma dello sciopero dei benzinai trovano conferma, Fegica e Figis Confcommercio hanno infatti confermato la mobilitazione inizialmente congelata e prevista per il 25 e 26 Gennaio 2023.

Ad annunciarlo una nota dei sindacati, che dopo la pubblicazione del decreto trasparenza in Gazzetta Ufficiale (che prevede multe fino a 6mila Euro e l’accisa mobile sulla benzina) hanno mostrato il loro disappunto. Nel comunicato i rappresentanti dei gestori annunciato che a questa condizioni lo sciopero indetto per 25 e 26 Gennaio 2023 è confermato.

Il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo, sottolinea che “sul caro carburanti continua lo scaricabarile del governo. Dopo avere certificato formalmente il comportamento assolutamente corretto dei gestori nell’incontro della scorsa settimana, prima la pubblicazione di un Decreto pasticciato e senza alcuna efficacia sui prezzi, poi l’avvio di una istruttoria Agcm che indagherebbe sui petrolieri non per le loro eventuali responsabilità ma perché non avrebbero sorvegliato i benzinai evidentemente rei di aver speculato sui prezzi. È una situazione grave, se non fosse ridicola”.

Nella giornata di domani è previsto un altro incontro per scongiurare in extremis una mobilitazione che però appare inevitabile.

Nelle note non mancano le stilettate al Governo che viene definito “con 7 anime, l’una contro l’altra armate”. “Il Governo non può continuare ad avere sette anime l’una contro l’altra armate e sette posizioni diverse che finiscono inevitabilmente per scaricarsi sui cittadini di questo Paese e pure su una intera categoria di lavoratori. Non può dire oggi che i gestori si sono comportati correttamente e domani evocare l’intervento della GdF e dell’Agcm. L’incontro previsto per domani al Governo - che peraltro non è stato ancora convocato - non nasce certamente sotto i migliori auspici, né ci mette in uno stato d’animo sereno” continua la nota che si appella direttamente al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinchè riassuma la responsabilità collegiale del Governo.