
Il ban alle auto tradizionali è meglio degli incentivi per le EV: lo dice il CEO di Volvo

Dimenticate gli incentivi, le esenzioni dalle tasse e i crediti vari per favorire le EV: vietare la vendita di auto tradizionali è molto più efficace del concedere soldi ai cittadini per l'acquisto di auto elettriche.
E' questa l'opinione di Håkan Samuelsson, CEO di Volvo, spiegata durante l'evento "FT Live: Future of the Car Digital Conference." Per il dirigente le auto elettriche rappresentano senza alcun dubbio il futuro degli spostamenti privati, e in tal senso imporre delle deadline alla vendita di auto dotate di motore a combustione interne potrebbe aiutare in misura maggiore rispetto agli incentivi. Secondo Samuelsson gli incentivi non aiuterebbero a costruire un business sostenibile e profittevole. Una volta terminati queste limitazioni o spinte esterne restano i produttori e i consumatori, e la sfida è lì.
Considerando il funzionamento a lungo termine dell'industria automotive, la quale vede rientrare i propri investimenti soltanto dopo alcuni anni dall'emissione degli stessi, avere delle regole chiare sul lungo periodo può soltanto aiutare, sia in chiave di ricerca e sviluppo sia nell'organizzazione dell'assetto aziendale.
Chiunque voglia vendere un prodotto che entro pochi anni potrebbe diventare illegale, sarebbe costretto a trovare altre soluzioni. Per Volvo queste ultime si materializzano attraverso le ibride plug-in e le auto completamente elettriche. In questo senso abbiamo già avuto una prova importante: la casa svedese ha già preparato investimenti per circa 15 miliardi di euro. Ben 10 miliardi andranno alle BEV, mentre 5 miliardi serviranno alle ibride plug-in.
Insomma, entro il 2025 Volvo vuole che almeno il 50 percento delle proprie vendite riguardino auto a batteria, mentre per il 2030 si aspetta di costruire e immettere in strada esclusivamente auto ad emissioni zero.
All'atto pratico Volvo parte da una posizione di vantaggio rispetto ad altri colossi del settore, nella misura in cui i veti per le auto inquinanti cominciano già a farsi sentire. La città di San Diego ad esempio vuole fermare le auto a benzina più costose quanto prima, ma ad impensierire di più l'industria intera è la recente decisione del governo britannico: il Regno Unito non venderà più auto a benzina e diesel dal 2030, adesso è ufficiale. Come gli inglesi, anche i giapponesi hanno a cuore la qualità dell'aria sul loro territorio: è appena arrivata la data dello stop alle nuove auto a benzina e diesel.
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