Le auto elettriche si ricaricheranno perlopiù da casa, parola di Phillips 66

Le auto elettriche si ricaricheranno perlopiù da casa, parola di Phillips 66
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Nonostante il futuro elettrico dell'automobile sia sempre più certo, vi sono alcuni dettagli ancora da decifrare con dubbi su quali saranno le esigenze e le abitudini dell'avvenire. Phillips 66, multinazionale americana che si occupa di energia, ha detto la sua sul futuro delle stazioni di rifornimento elettriche.

La vendita di energia tramite stazioni non è destinata ad essere un successo poiché la ricarica è lenta e “terribilmente costosa” rispetto al costo di ricarica a casa, ha detto Horace Hobbs, chief economist di Phillips 66. Durante il suo intervento alla conferenza CERAWeek, gestita da IHS Markit, ha inoltre dichiarato che l'azienda è costretta a chiedere ai consumatori un prezzo più alto rispetto all'elettricità domestica poiché “là fuori attualmente non c'è una flotta di veicoli per sfruttare le stazioni di ricarica ad una velocità che permetterebbe economicamente di costruirle in più strutture”. Soltanto il 2% delle 7.000 stazioni gestite da Phillips 66 in Europa e Stati Uniti dispone di colonnine per veicoli elettrici.

L'azienda ha avuto profitti più alti nelle aree urbane europee dove il parcheggio è più costoso e le stazioni di ricarica vengono sfruttate anche da luogo di sosta. Hobbs tiene conto dell'espansione dell'auto elettrica nel prossimo futuro ma, secondo il suo punto di vista, la maggior parte di utenti ricaricherà i veicoli dalla propria abitazione. “Riteniamo che questa sia la soluzione ottimale: l'elettricità è più economica e il cliente più soddisfatto”, ha concluso Hobbs.

L'Europa nel frattempo punta a costruire 3 milioni di colonnine elettriche entro il 2029, se tutto andrà secondo i piani l'Italia ne erigerà oltre 350.000 entro quella data. È già realtà la struttura di ricarica bidirezionale a Torino di Stellantis, entro la fine dell'anno l'impianto V2G di Mirafiori ospiterà 700 veicoli.