Auto elettriche più care dopo l'invasione russa: le batterie costeranno di più

Auto elettriche più care dopo l'invasione russa: le batterie costeranno di più
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Il 2022 doveva essere l'anno della ripresa definitiva dopo 24 mesi terribili di Pandemia, invece a marzo dobbiamo già fronteggiare un'inflazione fuori controllo e una guerra d'invasione. La crisi fra Russia e Ucraina farà innalzare anche i prezzi delle auto elettriche?

All'inizio del conflitto è sembrato subito chiaro come materie prime provenienti dalla Russia ed elementi di fornitori ucraini non avrebbero permesso all'industria automotive di procedere a passo spedito come si sperava. Già segnata da una imponente crisi dei chip, l'industria delle quattro ruote dovrà ora affrontare una nuova sfida, che probabilmente porterà i prezzi delle auto elettriche a salire. A dirlo è un nuovo report della S&P Global Mobility, secondo cui la crescita dei prezzi di alcuni elementi chiave per la costruzione di EV porteranno anche a rincari dei listini.

Nello specifico si parla di materiali fondamentali per la costruzione di batterie, come il nichel, che vede nella Russia il terzo produttore mondiale di questa materia prima. Lo scorso 8 marzo il prezzo per tonnellata di nichel è salito fino a 100.000 dollari, tre volte di più rispetto al giorno prima. Ora è tornato a livelli "umani" a 37.115 dollari per tonnellata, le proiezioni pre-guerra però lo davano a 32.500 dollari alla fine del prossimo anno, mentre sarebbe dovuto arrivare a 38.835 dollari nel dicembre del 2025. In pratica ci siamo giocati tre anni di crescita in una manciata di giorni grazie al conflitto in Ucraina.

Ovviamente il prezzo potrebbe scendere e tornare alle proiezioni originali, ma la cosa sembra molto difficile al momento. Per questo motivo S&P Global Mobility pensa che alcuni Battery Pack per EV possano arrivare a costare 8.000 dollari in più per veicolo. Inoltre diversi produttori internazionali rischiano di perdere i loro asset in Russia, che potrebbero essere nazionalizzati (la Russia minaccia le aziende automobilistiche). Pensiamo a Volkswagen, Stellantis, Renault-Nissan e Mercedes-Benz, che nello specifico ha nel Paese di Putin 2,2 miliardi di dollari in asset.