Auto elettrica prende fuoco: il passeggero scappa un attimo prima dell'esplosione

Auto elettrica prende fuoco: il passeggero scappa un attimo prima dell'esplosione
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Pochissime ore fa è stato caricato su Weibo un video piuttosto allarmante, il quale mostra una vicenda verificatasi il 25 gennaio scorso. Purtroppo al momento il video risulta interdetto alla visione da alcuni Paesi, ma non mancheremo di aggiornarvi in caso di modifiche a tale situazione.

Andando nel dettaglio citiamo quanto appena riportato dai media locali, e cioè il fatto che una Chery Arrizo E impiegata per servizi di ride-hailing (stile Uber et similia) abbia preso fuoco spontaneamente.

La vettura BEV equipaggia un pacco batterie CATL da 54,3 kWh dotato di celle di tipo NCM, e lo scenario generale pare essere assolutamente tipico. La macchina era ferma in sosta e connessa ad una colonnina per la ricarica. Ad un certo punto del fumo ha cominciato ad apparire dalla parte bassa della macchina, e per alcuni minuti la situazione è rimasta stabile.

All'arrivo dei vigili del fuoco però c'è stata una brutta evoluzione. Un passeggero era ancora all'interno del veicolo e, non appena ha deciso di uscire dalla macchina per fare due passi, quest'ultima è letteralmente esplosa. Per fortuna, secondo il report di Moneyball, nessuno è rimasto ferito nell'incidente, ma di certo la persona che un attimo prima era nell'abitacolo sarà rimasta allibita dalla piega degli eventi, in quanto sarebbe bastato un attimo di titubanza da parte sua per far terminare la vicenda in tragedia.

Dal nostro canto vorremmo consigliare di tenersi ben alla larga da un veicolo fumante, che sia esso dotato di batteria o meno. Anche una piccolissima fiammella può propagarsi e raggiungere il pacco batterie o il combustibile di una vettura tradizionale, e in entrambi i casi può finire malissimo.

Di recente i casi di auto elettriche in autocombustione sembrano non essere pochi. Un recentissimo episodio riportato dalla Corea del Sud ha avuto come protagonista una Hyundai Kona incendiatasi nonostante un richiamo apposito. La casa automobilistica coreana non è riuscita ad individuare la causa scatenante, ma speriamo che le indagini portino ad un "colpevole".

Lo stesso identico difetto si è palesato un paio di mesi prima negli Stati Uniti. In quel caso il modello interessato fu una Chevrolet Bolt, la quale monta però batterie estremamente simili a quelle della Hyundai Kona.