Attacco in Arabia Saudita: prezzi di benzina, diesel e gpl in aumento

Attacco in Arabia Saudita: prezzi di benzina, diesel e gpl in aumento
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La settimana da poco cominciata potrebbe trasformarsi in un incubo per gli automobilisti italiani. L'attacco con droni ai pozzi petroliferi dell'Arabia Saudita, responsabili per circa il 50% della produzione, che hanno causato due enormi incendi e guasti agli impianti, potrebbe avere delle ripercussioni catastrofiche sul costo della benzina.

Come osservato da vari analisti, che oggi tengono le antenne ben dritte sulla situazione, Aramco produce cinque milioni di barili al giorno, e gli incendi hanno dimezzato la capacità produttiva dell'impianto statale.

Perchè questo interessa gli automobilisti e l'Italia? Semplice: essendo stata ridotta in maniera significativa la produzione di petrolio, è dietro l'angolo un'impennata dei prezzi. Come osservato da Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, il rischio che nel giro di 7-10 giorni il petrolio raggiunga i "100 Dollari al barile" è reale. Ecco perchè anche il prezzo dei carburanti potrebbe aumentare.

Tabarelli osserva infatti che con un prezzo del petrolio superiore ai 100 Dollari, la benzina potrebbe passare a 1,80 Euro al litro, rispetto agli 1,55 Euro attuali.

Il greggio di Brent, secondo quanto affermato da Bloomberg, ha registrato un rialzo del 20%, il più alto della sua storia, ma Coldiretti avverte anche sui possibili contraccolpi per i distributori. I sindacati osservano anche che l'impennata del costo dell'oro nero potrebbe portare anche ad un aumento dei costi di trasporto, ma potrebbe contagiare l'intera economia, diminuendo il potere d'acquisto degli italiani. "A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea" osserva Coldiretti.

L'occhio degli automobilisti è ben dritto sull'Osservatorio del MISE.